Fase 2 ad Aci Catena. Riparte mercato settimanale «Giusto aprire ma siamo preoccupati per il futuro»

Dopo due mesi di stop a causa della pandemia riprende il mercato settimanale di Aci Catena. La decisione del sindaco Nello Oliveri arriva dopo le disposizioni del 29 aprile, con cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato i dettagli della fase 2. Insieme al mercato settimanale, sono stati riaperti il cimitero, i parchi comunali, le isole ecologiche, gli sgambatoi per i cani e alcuni esercizi commerciali che svolgono servizio da asporto. Tutti sono tenuti al rispetto delle misure di sicurezza per evitare la possibile propagazione del virus.

Lo storica fiera del mercoledì che si svolge nella centrale piazza San Candido, per i catenoti Supra ‘u Ponti, stamattina ha ripreso alle otto, ma solo per quel che riguarda la vendita di generi alimentari; gli altri esercenti dovranno attendere ulteriori disposizioni. I camioncini e le bancarelle dei venditori con frutta, ortaggi, formaggi e qualche prodotto ittico, infatti, hanno occupato solo la prima parte della piazza, a differenza del passato, quando solitamente il mercato si prolungava anche nelle vicinanze.

Non è difficile notare anche da lontano come l’affluenza rispetto al passato è molto ridotta. Non si sente il solito vociare: pochissime urla dei venditori, mentre la gente, con mascherine e guanti fa attenzione a mantenere le distanze. È stata prevista un’unica via di accesso, da via Guglielmino, presidiata dai vigili e dallo stand delle croce rossa, dove due volontarie accolgono chiunque voglia entrare al mercato: prima però misurano la temperatura. Mentre le vie di sola uscita sono due. 

«Le persone entrano una alla volta e noi facciamo attenzione che non si formi la fila e che tutti mantengano la distanza di sicurezza – dice una volontaria -. Nel caso in cui qualcuno presenti la temperatura più alta di 37 e mezzo non può entrare». A sentire i vigili e le stesse volontarie, non ci sono stati particolari casi di assembramento e tutto è sembrato procedere nella norma.

Dopo il controllo della temperatura si entra nella piazza con ai lati le solite bancarelle, ma il silenzio si percepisce ancora di più. Davanti ad ogni postazione, a un metro di distanza dai prodotti, ci sono delle cassette vuote con sopra una lastra di legno per indicare il limite di distanza da mantenere per chi vuole acquistare. «Stiamo facendo il possibile per garantire la sicurezza: oltre alla distanza, non permettiamo alla gente di toccare la merce», fa osservare un venditore. In effetti, per quanto le condizioni siano difficili da mantenere, si nota un diffuso senso di responsabilità: la maggior parte tra fedelissime e fedelissimi che non hanno rinunciato a fare la spesa al mercato hanno mascherine e guanti, anche se alla vista non è sfuggito qualcuno senza protezioni.

«C’era tanta voglia di ripartire – racconta una venditrice di frutta -. In questi due mesi è stata dura, abbiamo stretto i denti e ci siamo sostenuti in famiglia come abbiamo potuto. Oggi non c’è stata molta confusione, ma speriamo che le prossime settimane vada meglio. Molte persone ancora non sanno del mercato, altri probabilmente hanno ancora paura di uscire». Il sentimento dei commercianti è positivo per questa ripartenza, ma alcuni non si fanno molte illusioni, con aspettative future non proprio positive. «Ambulanti e clienti siamo tutti nella stessa condizione. Speriamo che ci sia una ripresa generale, ma abbiamo molta paura che questo fermo toglierà alla gente la possibilità di acquistare. Ci auguriamo infatti che questa poca affluenza sia soltanto legata alla fase iniziale, ma se la gente ha pochi soldi perché è senza lavoro ne risentirà tutto il sistema».

Carmelo Lombardo

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