Ciapi-Spartacus/ Numeri, tempi e modalità non convincono i lavoratori: pronte azioni di protesta

NELLA FILIERA DEI SERVIZI FORMATIVI IL CLIMA SI SURRISCALDA. AI LAVORATORI NON E’ ANDATA GIU’ LA PROROGA PROMESSA DALLA DOTTORESSA CORSELLO E POI NON ATTUATA. DA OGGI 1754 OPERATORI SONO SENZA LAVORO E SENZA STIPENDIO ALMENO FINO AL 4 MAGGIO

Ad oggi Il Ciapi di Priolo ha onorato le retribuzioni e tutti gli oneri connessi, ma i lavoratori non ci stanno e lamentano la mancata percezione degli stipendi relativi ai mesi di febbraio, marzo fino al 22 aprile, giorno di scadenza del contratto semestrale. Una coda polemica che si aggiunge allo sconforto per la mancata proroga delle attività tra la scadenza del contratto semestrale del progetto Spartacus e l’avvio delle attività con la Youth Guarantee.

La tensione torna alta, quindi, nel comparto dei Servizi formativi. La chiarezza è d’obbligo e proviamo a contribuire a far luce su quanto accaduto.

Intanto cominciamo col dire che sarebbero stati spesi trentacinque milioni e 300 mila euro per stipendiare mille e 754 dipendenti che l’assessorato regionale al Lavoro ha selezionato fra gli operatori degli ex sportelli multifunzionali iscritti all’Albo della formazione alla data del 31.12.2008. Numeri che emergono in un comunicato a firma di Egidio Ortisi, presidente e legale rappresentante del Ciapi di Priolo. (a destra, l’on. Egidio ortisi: foto tratta da webmarte.tv)

La nota, pubblicata sul sito istituzionale dell’ente di formazione regionale, ricostruisce il quadro completo dell’operazione “Spartacus”, il progetto di politica attiva del lavoro rivolto in Sicilia alla platea di lavoratori in difficoltà (Cassa integrazione in deroga, in mobilità, etc.).

Le precisazioni ed i chiarimenti sul progetto Spartacus piombano in un momento di confusione e sconforto tra i mille e 754 dipendenti rimasti a bocca asciutta e senza proroga. Le motivazioni fornite da Ortisi continuano a convincerci poco. Facciamo un rapido calcolo.

Il costo mensile del personale utilizzato dal Ciapi è di circa quattro milioni e 7 mila euro. Ortisi ha precisato nel comunicato di aver ricevuto il cinquanta per cento del finanziamento che dovrebbe aggirarsi intorno ai diciassette milioni di euro. Ed allora ci chiediamo: perché il Ciapi non ha riconosciuto almeno lo stipendio di febbraio ai lavoratori, atteso che per riconoscerne tre – novembre, dicembre e gennaio – sono stati utilizzati circa quattordici milioni di euro? Con la rimanente parte delle risorse disponibili Ortisi non chiarisce nulla.

“Il progetto Spartacus della durata di sei mesi – ha riferito Ortisi – è iniziato il 22 ottobre 2013 e si concluso il 22 aprile scorso, finanziato dal Piano di azione e coesione (Pac) e costato 36 milioni di euro. Di essi, trentacinque milioni e 300 mila euro sono stati destinati a stipendiare 1.754 dipendenti che l’assessorato regionale al Lavoro ha selezionato fra gli operatori degli ex sportelli multifunzionali iscritti all’albo della formazione alla data del 31.12.2008”.

“I restanti settecento mila euro – sottolinea il presidente del Ciapi – sono serviti per acquisti funzionali, dalla carta ai 220 computer, gestiti attraverso il servizio pubblico Consip (società per azioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze che opera secondo i suoi indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione svolgendo attività di consulenza, assistenza e supporto in favore delle amministrazioni pubbliche nell’ambito degli acquisti di beni e servizi) e Mepa (Mercato Elettronico della pubblica amministrazione strumento che, ai sensi dell’art.11 del d.p.r. n.101/2002, ha la scopo di supportare gli acquisti di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario pari a 133 mila euro per le amministrazioni centrali e 206 mila euro per quelle locali)”.

Gli operatori sono stati allocati tutti nei 65 centri per l’impiego – ha aggiunto Ortisi – e presso edifici esclusivamente pubblici (scuole, caserme, carceri, università, Comuni…) ricercati certosinamente dall’ente formativo di Priolo e tutti utilizzati a titolo gratuito. Non è stato utilizzato alcun consulente esterno e non è stato speso 1 cent di pubblicità”.

L’affermazione del presidente del Ciapi che ha fatto andare in escandescenza molti operatori è la seguente: “Il nostro Ente, tra mille difficoltà e per esclusivo senso di abnegazione dei suoi operatori, senza contributo della l.r. 25/76, per le note traversie della Finanziaria 2014 e con solo il 50% del finanziamento di Spartacus, ha ad oggi onorato le retribuzioni e tutti gli oneri connessi”.

Eppure qualche giorno fa avevamo raccontato di indiscrezioni che riportavano cifre diverse. Importi desunti dal progetto esecutivo dove si evincerebbe come il Ciapi abbia ottenuto l’assegnazione di centoventimila euro per attrezzature, circa quaranta mila euro per materiale di consumo e materie prime, centosessanta mila euro per spese generali e sette milioni e 800 mila euro per spese di gestione. Un ammontare di otto milioni di euro che l’ente di formazione di proprietà della Regione siciliana dovrà dimostrare di avere speso per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal progetto Spartacus. Ci riuscirà?

Secondo le citate indiscrezioni, le risorse umane sarebbero state calcolate per circa 28 milioni di euro. Dati numerici che non convincono chissà perché!.

Qualche attento osservatore collega i numeri alla figura di garanzia che Ortisi svolgerebbe da presidente del Ciapi di Priolo nei riguardi del Governo regionale, prono a tenere a “bagnomaria” ogni cosa afferisca alla Formazione professionale.

Cominciamo col precisare che il presidente Ortisi non è un volto nuovo nello scenario politico regionale. E’ espressione di una sintesi politica tutta interna agli equilibri del Partito Democratico e del Megafono. Quindi le precisazioni sono frutto di numeri alla mano che avranno un riscontro puntiglioso in sede di rendicontazione finale, oppure rispondono a precise esigenze mediatiche volte a far apparire efficiente la gestione targata PD-Megafono del Ciapi di Priolo?

Ortisi si trova a gestire una dotazione finanziaria di tutto rispetto pari a circa settanta milioni di euro da spendere in meno di un anno. Un bel gruzzoletto e un grande potere economico e politico. Un curriculum di tutto rispetto, quello di Ortisi, che è stato parlamentare all’Assemblea regionale Siciliana nella dodicesima, tredicesima e quattordicesima legislatura, sempre nell’area del centrosinistra.

Nel 1996 viene eletto con 7.345 voti di preferenza nel collegio di Siracusa aderendo al gruppo parlamentare La Rete e federazione dei Verdi. Nel 2001 è stato eletto con 5.410 voti di preferenza, sempre nel Collegio di Siracusa con la lista La Margherita – Democrazia È Libertà Con Rutelli iscrivendosi al gruppo parlamentare La Margherita per l’Ulivo. Nel 2006 , infine, è stato eletto nella lista Democrazia e Libertà – La Margherita per il Collegio di Siracusa, con voti 7.322 di preferenza, aderendo al gruppo parlamentare del Partito democratico.

A nostri lettori chiariamo che il Ciapi di Priolo a nostro modesto avviso resta ad oggi uno dei pochi soggetti utili a garantire i livelli occupazionali del comparto degli ex Sportelli multifunzionali. E lo diciamo con cognizione di causa data l’assenza, da parte del Governo regionale, di capacità progettuale e di programmazione di percorsi attuabili per garantire l’erogazione delle politiche attive del lavoro in Sicilia.

Però molti lavoratori sui social network manifestano il dissenso. Come il caso del post pubblicato da un lavoratore: “La nostra guerra al sacrosanto diritto di vederci riconosciuti i diritti da lavoratore va combattuta anche e non solo a colpi di riferimenti di Legge. A tal uopo (lo potete trovare nella premessa dei contratti firmati con il Ciapi) cito testualmente quanto riportato nella delibera del 26/09/2013 “Considerato che…l’erogazione degli interventi di politica attiva del lavoro è obbligatoriamente prevista dalla vigenti norme di legge…che la chiusura delle attività…determinerebbe l’interruzione di un pubblico esercizio …che è necessario garantire i livelli essenziali…nel rispetto dei principi costituzionali…che occorre garantire ai cittadini della Regione l’esercizio di un diritto previsto dalla Costituzione in relazione alla fruizione di misure di politiche attive del lavoro…”.

Come si giustifica la dottoressa Anna Rosa Corsello rispetto all’interruzione di pubblico servizio tra il 23 aprile ed il 4 maggio? Misteri che necessiterebbero invece di una risposta chiara ed inequivocabile da parte del Governo regionale e del dirigente generale. E invece, il silenzio ne è la regola.

E che dire poi dei ritardi nell’avvio del progetto Prometeo causati dal deludente reclutamento ad oggi degli allievi necessari per avviare le attività formative? Eppure, proprio la dottoressa Corsello con una direttiva indirizzata agli uffici periferici del dipartimento Lavoro, ha investito i Centri per l’Impiego dell’onere di reclutare gli allievi. A loro volta i Centri per l’Impiego si sono avvalsi degli operatori Spartacus. Ed adesso? Chi si occuperà di reperire gli iscritti fino al 4 maggio. Altro tema che meriterebbe una risposta.

Interrogativi che il presidente Ortisi non sfiora neanche, nell’evidente difficoltà di non sapere cosa dire.

I lavoratori interessati a operare attraverso il Ciapi di Priolo sono oltre tre mila, considerando il progetto Youth Guarantee e Prometeo. Sarebbe cosa buona e giusta che il Governo regionale non combini casini gestionali e preservi l’ente di formazione siracusano. Almeno fino a quando non ci saranno percorsi alternativi per garantire i livelli occupazionali nel settore.

Sarà così? Non tutti ne sono convinti, come il caso dei lavoratori Spartacus della provincia di Enna che hanno diramato ieri un comunicato che riportiamo di seguito.

“Oggi 22 aprile 2014 si conclude il Progetto “SPARTACUS” che ha visto impegnati i lavoratori degli ex sportelli multifunzionali nell’erogazione delle politiche attive del lavoro all’interno dei centri per l’impiego. La speranza che il progetto Spartacus potesse essere prorogato è svanita. Ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori della filiera dei servizi formativi sono costretti a subire un altro atto di violenza psicologica e una ennesima lesione della dignità personale e professionale.

Dal 23 aprile e fino a data ancora da conoscere, tutto il personale si troverà, nella migliore delle ipotesi, in sospensione di rapporto di lavoro e costretto a vivere un altro periodo di incertezza sul proprio futuro. Alla luce degli impegni sempre annunciati ma mai concretizzati da atti ufficiali da parte del Governo Regionale e dell’Amministrazione regionale sulla prosecuzione delle politiche attive del lavoro in Sicilia attraverso la Youth Garantee e considerando che lo stesso Governo appare alquanto confuso e incapace di gestire questa e altre problematiche di questa martoriata Regione, le lavoratrici e i lavoratori della filiera dei servizi formativi rivendicano il diritto al lavoro e il riconoscimento della professionalità acquisita in tanti anni di servizio. Chiedono al Governo di attuare immediatamente tutti i passi necessari finalizzati alla ripresa delle attività e ribadiscono che il nuovo contratto contenga tutti gli elementi contenuti nell’Accordo del 26 settembre 2013 ed in particolare i punti A (Reclutamento, criteri, e priorità per l’individuazione del personale da impegnare nel progetto) e B (Garanzia dell’anzianità di sevizio).

Le lavoratrici e i lavoratori della filiera dei servizi formativi a sostegno della vertenza annunciano azioni di protesta attraverso la creazione di presidi presso le sede dell’Assessorato Regionale alla Famiglia e chiedono che una delegazione da subito venga ricevuta dal neo Assessore al ramo e chiedono, inoltre, che le Organizzazioni Sindacali di categoria siano presenti e al fianco dei lavoratori a tutela dei loro diritti”.

Se il presidente del Ciapi lo riterrà opportuno potrà replicare alle nostre considerazioni. Potrà farlo con un suo intervento o con un’intervista al nostro giornale.

 

 

Giuseppe Messina

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