Ciapi: quarto giorno senza lavoro per i 1754 addetti agli ex sportelli multifunzionali

LA ROTTURA TRA SINDACATI E LAVORATORI AGEVOLA IL PROGETTO DEL GOVERNO CROCETTA DI DISINTEGRARE IL SISTEMA FORMATIVO REGIONALE? PARE AVANZI L’IPOTESI DI UN PROGETTO FORMATIVO CON ALLIEVI I LAVORATORI DEGLI INTERVENTI FORMATIVI E DOCENTI GLI EX SPORTELLISTI. COME DIRE… IO ME LA CANTO E IO ME LA SUONO… SE FOSSE COSI’ QUESTA SI CHE SAREBBE VERA RIFORMA!

Quarto giorno senza Servizi pubblici per l’Impiego in Sicilia. Nell’Isola esiste il reato di interruzione di pubblico servizio? Sarebbe utile conoscere la risposta per meglio comprendere ciò che accade da quarantotto ore nella nostra Regione in materia di mercato del lavoro.

Scioperi, assemblee, presidi, sit in sono le parole d’ordine in giro per la Sicilia tra i lavoratori fuoriusciti dal progetto Spartacus per fine attività. Iniziative spontanee che mettono a nudo la rottura, in atto, tra sindacati tradizionali e lavoratori sul da farsi. Un successo per il Governo del presidente Rosario Crocetta?

L’Esecutivo parrebbe aver studiato un’altra diavoleria. Finanziare corsi di formazione per quattro mesi con le risorse della Yout Guarantee per impegnare gli ex sportellisti col ruolo di docenti, mentre i lavoratori, rimasti senza posto di lavoro, dovrebbero indossare la casacca di allievo per garantire lo stipendio ai colleghi della filiera dei Servizi formativi, intascando solamente l’indennità prevista dall’ammortizzatore sociale. Sarebbe questo il motivo che avrebbe spinto il Governo Crocetta a non assumere alcun atto amministrativo vincolante per l’avvio della terza annualità dell’Avviso 20/2011?

Intanto, dallo scorso 23 aprile i lavoratori della filiera servizi, presi in giro sulla promessa non mantenuta circa la proroga delle attività del progetto Spartacus dal trio bis delle meraviglie CSC, il presidente Rosario Crocetta, l’’assessora’ alla Formazione professionale Nelli Scilabra e la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale al ramo, hanno promosso spontanee ed autonome iniziative di protesta. Dai presidi davanti ai Centri per l’impiego al dibattito aperto sui Social network. Sarebbe, inoltre, previsto per il cinque maggio un sit in spontaneo di protesta a Palermo, davanti Palazzo d’Orleans, sede del Governo regionale.

Gli stessi lavoratori hanno tenuto a sottolineare, come riporta il quotidiano online Sicilialive24, che si muoveranno senza sigle sindacali, una battaglia che nasce dalla frustrazione e l’inconcludenza anche degli stessi sindacalisti che in questi tre anni obiettivamente non ne hanno azzeccato proprio una, anzi ormai il loro potere di contrattazione, come si è visto, è nullo, nei confronti di un governo che non lascia spazi a nessuno.

Gli operatori degli ex Sportelli multifunzionali, stanchi delle “chiacchiere governative” avrebbero rotto con i sindacati tradizionali e deciso, quindi, di scendere in piazza per avere risposte concrete da un governo regionale oggi più di ieri, considerato latitante e confuso.

Del resto, non c’è da stare allegri, l’esecutivo del presidente Crocetta non ha ancora assunto atti concreti per il prosieguo delle attività. Decisione che avrebbe spinto Cgil, Cisl e Uil ad intraprendere iniziative di protesta per non perdere terreno e credibilità nei confronti dei lavoratori e del ruolo di interlocuzione.

Una frattura che sembra emergere drammaticamente, comunque, nel settore tra sindacati e lavoratori, organizzatisi in comitati spontanei. Una circostanza davvero singolare che si aggiungerebbe alla contrapposizione, da tempo registrata, tra dipendenti ed enti di appartenenza. Anche questo era stato scritto da qualche parte? Era uno dei punti del malvagio disegno distruttivo pensato ed attuato dall’esecutivo del presidente Crocetta?

Non vi è dubbio che la rottura tra dipendenti e enti formativi prima e tra lavoratori e sindacati giovi al Governo regionale che avrebbe la strada spianata per assumere decisioni senza l’ostacolo delle parti sociali, nel frattempo scippate dello strumento di protesta: il lavoratore.

Ma perché si è arrivati a tutto questo ? Perché i lavoratori della formazione in un gran numero hanno preso le distanze dalle classiche sigle sindacali? Enti e sindacati forse hanno sbagliato a fidarsi troppo dei sorrisi del governatore siciliano, e potrebbero pagare la scarsa incisività in alcuni momenti topici della vertenza sull’emergenza sociale che dura oramai dal 2011.

Ma anche tra i lavoratori taluni sbandieravano la straordinaria lungimiranza del Governo Crocetta nell’aver intrapreso la strada giusta del trasferimento definitivamente al Ciapi di Priolo degli operatori dei Servizi formativi e di una parte, circa mille e 500 dei dipendenti degli Interventi formativi. L’unico ad averci guadagnato è stato l’esecutivo regionale, uscito rafforzato dall’indebolimento della vertenza lavorativa dovuta alla rottura tra lavoratori e parti sociali.

Siamo al quarto giorno e l’unico dato inconfutabile è che senza proroga e senza atti compiuti e vincolanti, gli operatori dei Servizi formativi continuano a restarsene a braccia incrociate e senza garanzie reddituali per il periodo compreso tra il 23 aprile ed il 4 maggio. Sono giornate di clima surreale in Sicilia, dove chi è stato buggerato non lo grida a squarciagola e chi dovrebbe pagare, per le responsabilità assunte nello sfascio in cui si ritrova il sistema formativo regionale, continua ad imperversare danneggiando in ogni dove.

L’unica speranza che tiene in vita i mille e 754 operatori è il loro utilizzo all’interno del progetto “Youth Guarantee”. Il nuovo piano dell’assessorato regionale per l’Istruzione e la Formazione professionale, in adempimento alle direttive europee, che prevedo incentivi all’ingresso nel mercato del lavoro per i giovani, tra i 15 e i 29 anni, che non lavorano e non studiano. Il nuovo fenomeno sociale conosciuto con l’acronimo di Neet, che significa Not in Education, Employment or Training.

Si tratta di giovani non più inseriti in un percorso scolastico o formativo ma neppure impegnati in un’attività lavorativa. Un loro prolungato allontanamento dal mercato del lavoro e dal sistema formativo può comportare il rischio di una maggiore difficoltà di reinserimento con ulteriori notevoli costi per lo Stato. Nel 2012, in Italia oltre 2.250 mila giovani (il 23,9 per cento della popolazione tra i 15 e i 29 anni) risultano fuori dal circuito formativo e lavorativo. L’incidenza dei Neet è più elevata tra le donne (26,1 per cento) rispetto agli uomini (21,8 per cento).

Il Governo siciliano dispone di 178 milioni, destinati a finanziare dei corsi di formazione professionale. Entro i quattro mesi successivi al corso, i giovani dovrebbero essere inseriti in un percorso lavorativo.

Circolano con insistenza indiscrezione che darebbero per certo l’utilizzo di una parte dei lavoratori degli Interventi formativi come allievi per garantire quattro mesi di lavoro agli ex sportellisti sfruttando una specifica misura contenuta nel piano “Garanzia giovani”.

Il Governo regionale starebbe pensando, secondo quanto raccolto, lo ripetiamo, da alcune indiscrezioni, di impiegare i mille e 754 operatori, provenienti dal progetto Spartacus, per quatto mesi da maggio ad agosto. Sarebbero impegnati nelle attività formative, con un investimento di circa 33 milioni di euro prelevati dalla quota “Youth Guarantee”. In tal modo le aule potrebbero riempirsi da centinaia di colleghi, dipendenti provenienti dalla filiera Interventi formativi, per frequentare specifici percorsi di aggiornamento o riqualificazione professionale.

Il disegno politico del Governo Crocetta potrebbe implicare, seguendo le citate indiscrezioni, l’accesso alla cassa integrazione guadagni in deroga, attraverso apposito accordo trilaterale Enti formativi, sindacati amministrazione regionale, di una considerevole parte dei dipendenti, che subirebbero la procedura di mobilità per fine attività prevista per il prossimo sette giugno.

Sarebbero gli stessi ad essere obbligati a partecipare ad un corso di formazione professionale, i cui docenti finirebbero con l’essere gli operatori degli sportelli. Un grandioso risultato. E la terza annualità dell’Avviso 20/2011 per circa quattro mila dipendenti degli enti gestori? Ed il progetto Prometeo che dovrebbe avviare al lavoro circa mille e 415 lavoratori? Lo scenario appare complicato anche solo a pensarlo. Siamo portati ad escluderlo nonostante siano credibili le richiamate indiscrezioni.

Giuseppe Messina

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