Davanti al giudice non ha voluto rispondere. Daniele Alba – il 35enne che il 23 maggio scorso a Cianciana, in provincia di Agrigento, avrebbe tentato di uccidere a coltellate la moglie, la figlia e il figlio – non ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari (gip). Di recente Alba è stato destinatario di una nuova ordinanza in carcere, perché sulla base di indagini successive alla presunta tentata strage familiare, sarebbero emersi episodi di maltrattamento e di violenza sessuale. Questi fatti partirebbero dal 2015.
Questa mattina nel carcere Petrusa di Agrigento, il gip Antonio Cucinella gli ha chiesto se volesse rispondere alle domande e la risposta è stata negativa. Alba, tuttavia, con una breve dichiarazione spontanea si è dichiarato estraneo ai fatti. Il 35enne, nell’ambito del procedimento in cui gli si contesta di avere ripetutamente accoltellato la moglie, la figlia di tre anni e la figlia di sette – a lungo in pericolo di vita e tuttora in fase di convalescenza per i traumi neurologici riportati – è stato sottoposto a una perizia psichiatrica, che ha accertato la sua incapacità di intendere e di volere. Quel giorno Alba si è poi barricato in casa per ore: è stato arrestato dai carabinieri dopo una lunghissima mediazione.
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