Chicken Little

Titolo originale: Chicken Little

Nazione: U.S.A.

Anno: 2005

Genere: Animazione

Durata: 77′

Regia: Mark Dindal

Produzione: Walt Disney Pictures

Distribuzione: Buena Vista

 

Il primo film in computer graphic della Disney dopo il divorzio dalla major Pixar non sarà un blockbuster da botteghino come è stato per il pesciolino Nemo o il recente “Robots”, ma è sicuramente un film grazioso e ben fatto che denota una grande attenzione nella caratterizzazione dei personaggi o nella scelta delle musiche.

 

La trama è molto semplice. Chicken Little è il classico nerd delle scuole americane, vale a dire il nostro ‘secchione’. Gracilino, timido, impacciato, circondato da una gang di amici fuori di testa (un maiale taglia xxxl, un pesce che vive con la testa in uno scafandro ed una brutta anatroccola), il piccolo pollo è lo zimbello di tutta la scuola e della città intera, specialmente dopo che un giorno ha gettato nel panico la tranquilla comunità di Querce Ghiandose urlando che un pezzo di cielo gli fosse caduto sulla testa (come non pensare alle avventure di Asterix?). Chicken Liittle vive quindi nell’eterna speranza di riscattarsi, specialmente agli occhi del padre, che ai suoi tempi era il suo esatto opposto: bello, aitante, di successo. E quando vi riesce e la sua vita sembra stia prendendo la giusta piega, infondendogli sicurezza, un altro pezzo di cielo gli cade sulla testa… e si ricomincia!

 

Al di là del notevole impatto delle nuove tecnologie (da “Toy Story” del 1994 si sono davvero fatti notevoli passi da gigante) e l’accuratezza con la quale tutto il film è realizzato, in un film della Disney non può certamente mancare la componente morale, qui rappresentata dal sempre difficile rapporto padre-figlio e dall’emarginazione dovuta al giudizio della società nei confronti dei più deboli, cosa che forse rappresenta la più grande novità del film.

 

Qui, infatti, come in tutti i classici film d’animazione, non abbiamo il classico scontro eroe-nemesi, ma il protagonista deve lottare contro qualcosa di ancora più difficile da sconfiggere, come l’indifferenza e la ghettizzazione da parte della comunità in cui vive, che lo costringono necessariamente ad essere qualcuno per poter emergere.

 

Nota: Nel film vi sono tantissimi rimandi a pellicole famose come il recente “La guerra dei mondi” di Spielberg o “Signs”, “Monster & Co.” e canzoni come “Wannabe” delle Spice Girls, “We are the champions” dei Queen o “I will survive” della regina del soul Gloria Gaynor che creano un divertentissimo mix d’ironia mescolandosi alle grottesche avventure del nostro timido pollo e della sua squinternata combriccola di amici

Daniele Giuseppe Bazzano

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