Pic nic nella bella pineta di Chiaramonte Gulfi interrotto dagli spari. È l’incredibile vicenda che ha avuto ieri come protagonisti due ragusani, giunti nel rifugio del polmone verde ibleo con il proprio cane per trascorrere un pomeriggio sereno e a contatto con la natura.
«Siamo arrivati intorno alle 15 – racconta Giovanni – e i primi spari li abbiamo sentiti mentre mangiavamo, ma non abbiamo dato molto peso alla cosa. Verso le 16.30 ci siamo addentrati in uno dei percorsi e li abbiamo sentiti di nuovo. Abbiamo capito che venivano dalla vallata e ho urlato di non sparare. La mia voce è riecheggiata in tutta la vallata ma, per tutta risposta, sono arrivati altri tre colpi uno dopo l‘altro, molto più vicini. A quel punto, intimoriti, siamo tornati indietro e vicino all’area dei servizi non solo abbiamo sentito nuovi colpi, ma questa volta erano molto ravvicinati, e infatti pochi secondi dopo i pallini di piombo ci sono passati sopra le teste tagliando l’aria. Grazie al cielo nessuno si è fatto male, ma ci siamo sentiti veramente in pericolo e siamo subito andati via. Vicino all’uscita ci siamo imbattuti in altre persone che avevano udito gli spari e anche loro erano visibilmente preoccupati. Anche se non serve a nulla – conclude – sporgerò denuncia contro ignoti. Però mi chiedo: com’è possibile che sia potuta succedere una cosa simile?».
Interpellata sulla questione, l’amministrazione comunale chiaramontana afferma di conoscere il problema e non nasconde la sua preoccupazione per quello che accade da novembre a gennaio. In questo periodo dell’anno, infatti, tra i boschi chiaramontani arriva la beccaccia e i cacciatori che altrove sono consapevoli che è più facile imbattersi nei controlli ed essere sanzionati o denunciati, vengono a Chiaramonte dove sanno di rischiare meno rispetto ad altre zone. Qui, dunque, si riversano i cacciatori di tutta la provincia e di buona parte della Sicilia, anche del Messinese, e poco importa che la pineta sia interdetta alla caccia, sempre e in ogni angolo.
Finora non era mai successo nulla di grave, ma adesso si valuterà un coinvolgimento della Prefettura e si lancia subito un appello ai forestali, alla polizia provinciale e alle associazioni ambientaliste affinché collaborino alla sicurezza della pineta, garantendone la vigilanza soprattutto nel week end.
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