Chi sarà eletto Presidente della Repubblica? Azzardiamo: Massimo D’Alema

Egregio direttore, perché non vi occupate del Quirinale? Ci piacerebbe sapere chi, secondo lei, andrà ad occupare il posto di Presidente della Repubblica.

una lettrice

Egregia signora,

lei ‘niente’ vuole sapere da noi: addirittura chi sarà il nuovo Presidente della Repubblica. Le rispondiamo subito che non abbiamo la sfera di cristallo. E che lo scenario non è affatto facile, visto che ci sono tre schieramenti – centrodestra, centrosinistra e Movimento 5 Stelle – che potrebbero dare vita a diverse alleanze.

Se proprio la dobbiamo dire tutta, a nostro avviso gli ex comunisti di Bersani difficilmente mollerano la presa. A ‘corsa regolare’ – cioè se ognuno dei tre schieramenti voterà per il proprio candidato – alla fine il centrosinistra dovrebbe piazzare un proprio uomo al Quirinale. Ma abbiamo l’impressione che, alla fine, Pd e Pdl troveranno un’intesa. Anche perché, alla fine, il nostro Paese, alla fine, qualcuno lo dovrà governare. 

L’unico dato certo, a nostro modesto avviso, è che il nuovo numero uno del Quirinale sarà un uomo del Pd. Per un motivo semplice: perché i comunisti, che non sono mai cambiati, il potere lo vogliono tutto. Si sono presi il presidente del Senato, si sono presi il presidente della Camera dei deputati e si prenderanno pure la Presidenza della Repubblica.

A nostro avviso, dovrebbe essere un esponente dell’ex Pci gradito al centrodestra e, segnatamente, a Berlusconi. Sempre a nostro modesto avviso, l’unico ex comunista gradito a Berlusconi è Massimo D’Alema (le interviste di esponenti del centrodestra che acclamano Luciano Violante sono servite, sempre a nostro modesto giudizio, a bruciare lo stesso Violante).

Noi, una volta tanto, siamo d’accordo con il Cavaliere. D’Alema sarebbe un ottimo Presidente della Repubblica. Per tanti motivi.

In primo luogo, perché è il più bravo di tutti. Lo sappiamo: sta antipatico a un sacco di gente. Ma da quando in qua i bravi suscitano simpatia? Nella migliore delle ipotesi, suscitano invidia. La peggiore delle ipotesi la si può immaginare.

In secondo luogo, è un uomo politico coraggioso. Che ha sempre ammesso i propri errori: dimostrando, ancora una volta, di essere il più intelligente di tutti. Perché solo le persone intelligenti riconoscono i propri errori.

D’Alema è stato l’ex comunista italiano – non ne conosciamo molti – che, a proposito dei socialisti riformisti di Bettino Craxi, ha affermato, testuale: “Avevano ragione loro”. Ovvero, avevano ragione i socialisti riformisti.

Non solo. Quando morì Craxi in Tunisia, offrì, da capo del Governo del nostro Paese, i funerali di Stato. Molti – in testa i familiari dell’ex segretario socialista – hanno sottovalutato il grande coraggio civile e politico di questo gesto. Se la famiglia Craxi avesse accettato la proposta di D’Alema, sarebbe scoppiato un caso politico: perché Craxi, lo ricordiamo, veniva considerato dalla giustizia italiana un latitante.

Anche per la politica estera del nostro Paese D’Alema sarebbe un toccasana. Dopo i guai combinati dal Governo Monti, un uomo politico della sua statura ci farebbe riguadagnare subito punti nello scenario internazionale. Ricordiamo che ha già ricoperto la carica di Ministro degli Esteri: ruolo che ha svolto con estremo realismo.

D’Alema, poi, è l’unico dirigente del Pd che ha capito, fino in fondo, la vocazione al suicidio dei suoi compagni di Partito siciliani. Una volta – ma questa la diamo come indiscrezione, perché questa frase non ci è stata mai confermata – a proposito della sinistra della nostra Isola ebbe a dire: “La Sicilia? Ai siciliani”. Che era un modo – noi la leggiamo così – di rispettare l’Autonomia siciliana e la già citata vocazione al martirio della sinistra della nostra regione che, infatti, si è ‘auto-incaprettata’ e continua ad ‘auto-incaprettarsi’.

Insomma, a noi D’Alema non dispiacerebbe.