Chi ha abbattuto il Boeing della Malaysia Airlines? L’Ucraina filo-Nato nasconde la verità

FORSE PERCHE’ AD ABBATTERE L’AEREO NON E STATA LA RUSSIA DI PUTIN

Le indagini sui resti del Boeing della Malaysia Airlines – proveniente da Amsterdam e diretto a Kuala Lampur, abbattuto il 17 luglio scorso nello spazio aereo sud orientale dell’Ucraina – sono segrete e tali resteranno in forza di un patto intervenuto l’8 agosto scorso tra quattro Paesi: Ucraina, Paesi Bassi, Belgio e Australia. Questi ultimi tre hanno avuto rispettivamente 189, 4 e 27 vittime di loro cittadini. L’Ucraina è la nazione nel cui spazio aereo si è verificato l’abbattimento. E’ rimasta fuori dall’accordo la Malaysia che tuttavia è la nazione che ha perso il maggior numero di cittadini 44 più i 15 dell’equipaggio.

Il patto “Disclosure Agreement” stabilisce l’intesa di non rendere noti i risultati dell’inchiesta sul volo MH17 acquisiti alla data dell’accordo medesimo.

La notizia era stata data per tempo da diverse fonti tra le quali due agenzie ucraine, la Interfax-Ucraina e la Unian, ma la stampa occidentale non l’aveva ripresa. A parlarne ufficialmente è stato Jurij Bojacenko, portavoce del Procuratore Generale dell’Ucraina, nel corso di un briefing il 12 agosto appena trascorso.

Egli ha definito questo accordo “senza precedenti” per il fatto che è stato stipulato mentre erano ancora in corso le indagini da parte delle competenti autorità e senza coinvolgere i ministeri degli Esteri dei Paesi firmatari. Seguendo, quindi, una procedura assolutamente irrituale.

L’esclusione degli Esteri avrebbe avuto lo scopo di tenere fuori il livello politico. Operazione efficace solo in parte, perché la ‘decisione politica’ della sua sottoscrizione è venuta quando il Parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, l’ha ratificato con la postilla dell’inserimento di un rappresentante tecnico della Malaysia nella fase tecnica dell’inchiesta. Questo accorgimento è stato assunto al fine di inserire in qualche modo nell’inchiesta la Malaysia, il Paese – come ricordato – più colpito, in quanto l’accordo omertoso sull’accaduto l’aveva ‘stranamente’ esclusa.

A gestire la questione restano, pertanto, Belgio e Olanda, Paesi Nato e l’Ucraina, Paese candidato Nato, con l’appendice australiana.

Adesso vai a capire chi ha colpito l’aereo MH17 in volo. Della vicenda possiamo fin da ora prevedere che saranno stati o i soliti terroristi islamisti, brutti e cattivi, o, nella migliore delle ipotesi, si sarà trattato di ‘errore umano’. Niente abbattimenti con mezzi militari ucraini o Nato.

Infatti, a seguito di quest’accordo l’Ucraina, che è titolare dello spazio aereo dov’è avvenuto l’incidente, è abilitata da parte degli altri Paesi ‘interessati’ a mettere gli omissis che riterrà più opportuni sull’accaduto. Tutti gli altri saranno garantiti dai risultati dell’indagine i cui risultati potranno essere divulgati soltanto quando queste avranno avuto “il consenso delle parti intervenute” e “senza dovere offrire ulteriori spiegazioni”.

Secondo “Globalist”, la testata dalla quale abbiamo tratto la notizia e ricavato i virgolettati, “al momento la Icao – International Civil Aviation Organizzation – non ha espresso alcuna valutazione sull’accaduto”.

Il silenzio dei media occidentali è calato già all’indomani della caduta dell’aereo e forse ne sapremo qualcosa in più “a scurdata”, come si dice dalle nostre parti, in quando si vuole alludere ad un tempo remoto quando le notizie relative al fatto non avranno più alcuna rilevanza sulla responsabilità diretta degli attori in scena.

A conclusione del suo servizio “globalist” fa una chiosa di chiusura che ci piace riportare perché assai significativa:

“Il sospetto è che i risultati provvisori dell’inchiesta dimostrino già oggi che i responsabili del disastro non stiano né a Mosca, né fra i ribelli di Donetsk”.

Foto tratta da ilfattoquotidiano.it

Riccardo Gueci

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