CHEF, dalla cucina con furore!
In principio fu l’arte, il cinema, la Tv e la radio, i calciatori, le cantanti, i cantautori e financo i rapper e i trapper.
Poi furono gli Youtuber, le Influenzer, i Gieffini, le Veline, i Naufraghi dell’Isola dei Famosi, I TRONISTI! Loro, sì, TUTTI LORO dapprima erano le star assolute, personaggi di fama, in questa società dei consumi e dei consumati, ma poi improvvisamente arrivarono gli altri: gli CHEF!
Usciti prepotentemente dalle loro cucine, cambuse, fornelli, microonde, cucine da campo, refettori. Rivoluzionari, al contrario degli assaltatori dei forni manzoniani, occupando prima studi televisivi, giornali e magazine poi il mondo, anzi l’UNIVERSO!
Tutto lo scibile umano, eminenti letterati, sociologi e scienziati, addirittura asseriscono che sono stati loro a fare IL BRODO PRIMORDIALE!
Con i loro grembiuli bianchi, bianchissimi, su misura come abiti da passerelle di altissima moda, sembrano étoile che si muovono tra mestoli, padelle e piatti. Mai una macchia di pomodoro, di olio (qualcuno insinua che usino olio santo, che non macchia e smacchia anche le anime più nere) mai sporchi di unto, sempre impeccabili, puri come il bucato della pubblicità. Perché loro, in realtà, non cucinano col fuoco, cucinano con gli occhi, come Superman!
Guai a chiamarli cuochi, giammai, essi profumano di divinità, non più di aglio, cipolla e rosmarino. Fregiati di stelle e tagliatelle, hanno nei loro menù, dotti, pieni di sapienza e pulcritudine, la loro arma migliore:
• Trionfo di Ciliegino in Caratelle, cioè pasta ‘ca sassa! (pasta col pomodoro).
• Delizie di perle nere di Puglia con pesce veloce del Mar Baltico, cioè baccalà con olive nere.
• Solanum Tuberosum al “Carcaci del Fasano” cioè patati ugghiuti nell’acqua dell’acquedotto Carcaci del Fasano (patate bollite in Acque Carcaci).
Dovevo capirlo quando abitavo a Milano, in quel monolocale, che non dovevo mettermi alla chitarra, ma dovevo mettermi ai fornelli. Chissà che Chef sarei diventato, col mio “Uovo fritto alla Siciliana”, avrei oscurato Cracco, Cannavacciuolo e perché no, anche la famigerata signora BENEDETTA regina del Fatto in casa.
Sliding doors docet, ho sbagliato porta, ho preso quella della sala di registrazione invece di quella della cucina! Comunque Littleducks carissimi, confesso che ho cucinato anch’io. Ebbene sì, ho cucinato le “Polpette in Fogli”. Avete letto bene, in fogli non in foglia, così dette perché le ho imparate dalla mamma di Riccardo Fogli in Toscana.
Vi informo però che, dall’ultimo Natale, mi è stato vietato di esibirmi nell’arte gastronomica; voci familiari infami e bugiarde mi accusano ingiustamente di sporcare dappertutto e di far diventare la casa una camera a gas, puzzolente e inquinata più di Chernobyl! Che volete fare, sono uno Chef incompreso, pazienza vorrà dire che continuerò «con parole mie, a cucinar follie e poesie!» Bene Littleducks, stavolta invece di lasciarvi, come di consueto, con una cosa scritta dal mio libro Fioriranno i mandorli sulla Luna (con foto Cosimo Di Guardo e le edizioni della Carthago) voglio lasciarvi invece una mia ricetta.
Dio dopo aver creato il Creato
e dopo essersi un po’ riposato,
assaggiando il Brodo Primordiale
disse mmhhh niente male,
ma è come se mancasse un ingrediente
è un po’ insipido piacerà alla gente?
Allora aggiunse sole e neve di collina,
succo di fico d’India ma appena una tazzina.
Mescolò e riassaggiò buono, una vera leccornia,
sarà il sale della vita lo chiamerò FANTASIA!
Ciao Littleducks, alla prossima, siate affamati di vita e d’Amore!
Vincenzo Spampinato.
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