Cgil: “La Sicilia affonda ma il governo pensa alle elezioni”

“ I 4 mesi dell’esercizio provvisorio non possono andare perduti. Il governo regionale deve in questo periodo andare avanti con decisione con i tagli agli sprechi e con le operazioni di trasparenza in modo da liberare risorse per gli investimenti, perche’ la situazione economico sociale in Sicilia è drammatica e le previsione per il 2013 parlano di peggioramento”. Lo sostiene la Cgil regionale, che ha tenuto oggi sull’argomento una conferenza stampa. “Benchè i primi passi del governo Crocetta, tra tagli annunciati e intenzioni di non fare macelleria sociale, vadano nella direzione giusta- ha detto Ferruccio Donato, reggente della segreteria regionale Cgil- l’esecutivo ci sembra distratto dal clima preelettorale. Noi- ha aggiunto- invitiamo Crocetta a non fermarsi alle operazioni di facciata, occupandosi di più dei problemi dei siciliani. E per questo – ha sottolineato- il primo passo deve essere il confronto immediato con le parti sociali evitando l’autosufficienza spocchiosa dei ministri del governo Monti che tanti problemi ha creato”. Donato ha ricordato l’iniziativa messa in campo dalle parti sociali col precedente governo, culminata nella manifestazione del 1^ marzo 2012, parlando della necessità di “riallacciare le fila del dialogo sociale”. La situazione della Sicilia è del resto drammatica, come conferma un rapporto del Centro studi della Cgil. “Dal 2008 al 2011- ha detto Giuseppe Citarrella-,presidente del Cerdfos durante l’incontro con i giornalisti- l’economica siciliana ha fatto un passo indietro di 10 anni”.
In effetti, sono 95 mila i posti di lavoro andati in fumo in Sicilia tra il 2008 e il terzo trimestre del 2012 come ha rilevato il rapporto del centro studi della Cgil. Nell’isola una donna su due non lavora e la disoccupazione giovanile supera il 42%. Il 50% delle famiglie rientra ormai nella fascia della povertà relativa e “il rischio di insolvenza , cioè di bancarotta familiare- ha osservato  Citarrella- è elevato per quanto riguarda mutui, bollette, restituzione di prestiti al consumo”. Questo del resto avviene in una regione col Pil in caduta libera (-8% dal 2008 al 2011, e -2,7% nel 2012), con un tessuto produttivo che ha perso tra il 2008 e il 2011 il 25% del Pil. programmatico”.

Redazione

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