Cervello-Villa Sofia, venti di guerra

Oberati dal lavoro, gli infermieri dell’Azienda ospedaliera ‘Cervello-Villa Sofia’ passano al contrattacco e dichiarano lo stato di agitazione. Non escudendo, anche, altre eventuali forme di lotta se la situazione di disagio – per il personale infermieristico e, naturalmente, per i pazienti – dovesse continuare.
Il NurSind Palermo, il sindacato degli infermieri – molto più organizzato e molto più battagliero dei sindacati dei medici che operano negli ospedali ‘Cervello’ e ‘Villa Sofia’ (unica Azienda dopo la riforma) – annuncia battaglia, insomma. Ai sindacalisti, per esempio, non è andato giù l’atteggiamento del direttore generale dell’Azienda, Salvatore Di Rosa, che venerdì scorso aveva annunciato la propria presenza a un’assemblea del personale, non mantenendo, però, gli impegni assunti.
“Assente ingiustificato”, lo definiscono i sindacalisti del NurSind in un lungo comunicato dove si fa il punto della situazione. All’incontro di venerdì scorso, si legge nel comunicato del sindacato egli infermieri, erano presenti “per la Direzione Generale l’ufficio per le relazioni sindacali (sig. Frisina e dott.ssa Treppiedi) la dott.ssa Roccamotisi responsabile del servizio infermieristico”.
“Segnaliamo inoltre il blitz – si legge sempre nel comunicato – della dottoressa Faraoni (Dir. Amministrativo), che è intervenuta nella discussione nel momento in cui veniva affrontata la problematica della guardia giurata al Pronto Soccorso Pediatrico, sostenendo che il servizio esiste già”.
E’ noto – anzi, in verità è poco noto perché non è stato pubblicizzato – che, all’ospedale ‘Cervello’, accanto a Pronto soccorso ordinario è stato aperto un Pronto soccorso pediatrico. Dove, a quanto pare, la gestione non è proprio un esempio da imitare. A cominciare dalle guardie. Ci sono? Non ci sono? La dottoressa Faraoni dice che “ci sono”. I sindacalisti del NurSind ribattono che la presenza di una guardia al Pronto soccorso pediatrico è un “miracolo”. Perché?
La risposta a questa domanda si legge sempre nel comunicato: “Il dono dell’ubiquità è stato concesso alla guardia giurata che presta servizio al Pronto Soccorso del ‘Cervello’ che può, contemporaneamente, vigilare su quello pediatrico distante solo tre o quattrocento metri. Peccato che di ciò non se ne è accorto il solito ‘palermitano doc’ che ha aggredito un’infermiera, infastidito dal suo invito ad andare a fumare all’esterno della sala di aspetto”.
“Gli Infermieri del Pronto Soccorso del ‘Cervello’ – si legge sempre nel comunicato – rimangono in attesa dell’altro miracolo (dono dell’ubiquità per attuare il triage bifasico). Siamo certi che nostro Signore provvederà al più presto, sicuramente è stato troppo indaffarato a causa delle eccessive richieste coincidenti con le festività natalizie”.
Insomma, sembra dire il sindacato, al ‘Cervello’ si va avanti a ‘sdoppiamenti’ più immaginati che reali: si sdoppiano le guardia giurate, si sdoppiano gli infermieri, ma i servizi per gli utenti peggiorano: e non certo per responsabilità della guardia giurata (che è una sola!) e degli infermieri (che ancora non hanno ricevuto da Nostro Signore Iddio il dono dell’ubiquità).
Commenta ancora il sindacato: “Totale o quasi la chiusura relativamente a tutte le altre richieste avanzate da NurSind Palermo, unica nota positiva la promessa di inviare al Pronto Soccorso Pediatrico un turno di Infermieri in modo che un’unità si possa dedicare esclusivamente al Triage”.
Dopo di che il NurSind tira un po’ le somme: “Riassumiamo sinteticamente – si legge nel comunicato – le richieste avanzate nella nota precedente prevalentemente legate alla carenza di personale:
– sistema incentivante, regolamento e risorse per la gestione delle “assenze improvvise”;
– grave situazione dell’U.O. di Ostetricia il cui carico di lavoro è enormemente aumentato in seguito alla chiusura dei reparti di ostetricia di Villa Sofia e di Partinico;
– Sicurezza per il Pronto Soccorso Pediatrico (ricordiamo che immediatamente dopo la sua inaugurazione c’è stata una aggressione ad una dipendente): necessità di una guardia giurata dedicata”.
Fine? Ma quando mai! “Inoltre – si legge sempre nel comunicato sindacale – l’istituzione del Triage ha aumentato le postazioni Infermieristiche senza un corrispondente aumento del personale;
– al Pronto Soccorso del Cervello non è possibile effettuare il triage bifasico previsto dai nuovi protocolli aziendali perché il personale è insufficiente per organizzare la seconda postazione;
– fabbisogno di personale infermieristico ed OSS non corrispondente alle reali esigenze delle Unità Operative dell’Azienda”.
Abbiamo finalmente finito con le cose che non vanno al ‘Cervello’? Nient’affatto. “I numeri sulla carta – si legge sempre nel comunicato – sono assolutamente diversi dai numeri reali; il numero dei posti letto effettivi è di gran lunga superiore a quello con il quale è stato determinato il rapporto personale/posti letto: di conseguenza i carichi di lavoro superano le capacità di lavoro del personale, esponendo l’utenza ad un più elevato rischio clinico”.
“E’ necessaria – prosegue la nota sindacale – la rideterminazione della pianta organica, utilizzando criteri che garantiscano l’adeguato numero di personale infermieristico e OSS”.
Quindi una denuncia: “Violazione delle norme contrattuali per il personale che presta servizio di pronta disponibilità, costretto a espletare un numero di turni di gran lunga superiore a quanto previsto dalle norme contrattuali.
Non essendo state accolte le richieste avanzate, NurSind proclama lo stato di agitazione del personale del Comparto e l’avvio delle procedure di conciliazione. Condanna l’atteggiamento di sufficienza di questa Direzione Aziendale contro la quale attuerà tutte le forme di lotta necessarie per la tutela del personale infermieristico, dedicato all’assistenza e in prima linea”.

 

Redazione

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