C’era una volta villa Costa, paradiso degli studenti «Da polmone verde al totale degrado in pochi mesi»

C’era una volta villa Costa. L’area verde, la biblioteca comunale, il ristorante Costè. C’erano studenti in cerca di silenzio e tranquillità per preparare un esame o un’interrogazione, magari mangiare qualcosa nelle pause. C’era – e in buona parte c’è ancora – uno degli ultimi polmoni verdi rimasti all’interno di un quartiere residenziale, ad angolo tra le trafficatissime via Lazio e viale Campania. Eppure non era neanche troppo tempo fa. La villa è stata chiusa nel 2018, quando la società che aveva in gestione il ristorante si tirò indietro a pochi mesi dalla scadenza del contratto. Da lì la chiusura, seguita poco dopo da una riapertura del solo spazio verde, adiacente al roseto Rosa Balistreri, che non durò molto. 

Si potrebbe dire che a Palermo villa Costa sia stata una delle prime vittime del Covid, visto che è proprio nei mesi della pandemia che le strutture, poco a poco, sono cadute preda del degrado e dell’abbandono, con un’escalation di raid vandalici – anche in pieno lockdown – che hanno ridotto gli edifici a dei ruderi. «Oggi la struttura interna della villa si trova in uno stato pietoso, sembra che sia stata abbandonata da decenni e invece sono solo passati tre anni dall’ultimo giorno di apertura» scrivono sui social i membri di un comitato nato per salvare villa Costa. Un comitato che ha dato il via a una petizione che è arrivata in poco tempo a quasi 2200 firme. 

Una petizione partita dopo il tentativo – vano – di incontrare l’amministrazione. «Il 30 marzo 2021 il nostro comitato per la riapertura di villa Costa ha richiesto un incontro con la terza commissione consiliare del comune di Palermo, il vicesindaco Giambrone, la dottoressa Di Trapani (dirigente dell’area tecnica del Verde ndr) e l’assessore al Verde (Toni Costumati, ora dimesso ndr). Ci eravamo salutati con la promessa di riaggiornarci a due settimane dall’incontro, cioè al 15 aprile, ma per quella data non abbiamo ricevuto nessuna risposta». La speranza di chi sogna di poter usufruire dell’area si era riaccesa però poche settimane fa, quando è stato annunciato l’inizio dei lavori, che dovrebbe essere proprio oggi, affidati a Reset e Coime, per poter riaprire la villa, ma anche stavolta riguarderanno solo l’area verde, con la sistemazione dei viali, della parti in muratura, della fontana e del verde interno. Per quello che concerne le strutture in cemento, invece, nessun recupero in vista, ma una recinzione per impedire l’accesso in attesa – dicono da palazzo delle Aquile – di un progetto di ripristino che dovrà definire il Coime. 

«È stato solo annunciato l’inizio dei lavori per permettere la riapertura della villa tra due mesi – conclude il comitato – Ciò significa che villa Costa rimarrà un cantiere fino a Luglio. Noi pretendiamo la riapertura in tempi più celeri e quantomeno riaprire la villa entro Giugno. Il verde pubblico è un diritto e, in questa epoca di pandemia, una necessità. Il nostro compito adesso è monitorare e pressare giornalmente affinché questi due mesi non divengano 12. Per cui invitiamo tutti a continuare a firmare la petizione».

Gabriele Ruggieri

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