«Raggiungere duemila adesioni per mostrarci ancora più forti di fronte all’amministrazione cittadina». È questo l’obiettivo della petizione lanciata dagli attivisti di Centrocontemporaneo. A parlarne è Alessandro Fangano, uno dei membri del comitato cittadino spontaneo nato da quasi un anno. La raccolta firme – alla quale è possibile dare il proprio contributo sulla piattaforma online Change.org – nasce con lo scopo di ottenere la chiusura al traffico dell’area tra le vie Montesano, San Michele, Paternò, Carcaci, largo Colosi e piazza Manganelli. Cioè la zona che dal 5 ottobre 2013 ha ottenuto dal Comune di Catania la concessione di Ztl limitatamente a ogni primo fine settimana del mese, dopo la richiesta della cittadinanza. «L’autorizzazione scade il 6 dicembre 2014 e, se non dovesse essere rinnovata, potremmo anche arrenderci perché non siamo né dei martiri né tantomeno un eventificio», racconta Fangano.
Centrocontemporaneo, infatti, ha organizzato nell’area limitrofa a piazza Manganelli eventi di arte, solidarietà e impegno civile nelle modalità di una festa di quartiere. A partecipare sono state botteghe artigiane, ristoranti, trattorie, associazioni, atelier, studi darte, cortili di case private, librerie e gallerie. Il tutto all’interno di «un polo culturale che intende far crescere la coscienza critica della bellezza», spiega Fangano. Che aggiunge: «Gli operatori culturali stanno lì ogni giorno e siamo certi che un percorso legato all’arte e all’artigianato sarebbe ancora più semplice e bello se la zona fosse chiusa ai mezzi di trasporto».
La petizione vuole dare seguito all’esperimento di rigenerazione culturale realizzato da Centrocontemporaneo. «Abbiamo un’idea di quartiere e di movida diversa da quella del rum e pera a un euro», spiega Fangano. L’attivista riconosce i molti punti di forza dell’area interessata, ma sostiene che sia importante intervenire su diversi aspetti per evitarne il declino. «Il quartiere è un luogo ancora a misura d’uomo – continua – e, a differenza di molti altri, non si è trasformato in un semplice dormitorio anche perché ci sono attività turistiche, gallerie d’arte e di fotografia, e molte persone impegnate nel sociale e nell’innovazione urbana». Alcune delle quali si sono candidate a intervenire nell’arredo urbano, prestando gratuitamente la propria professionalità all’amministrazione cittadina. Senza però ottenere il successo sperato.
La petizione – che conta già circa mille adesioni – nasce soprattutto dalla volontà di frenare la proliferazione di parcheggi abusivi in alcune strade e piazze del centro storico. Da restituire alla cittadinanza. «I parcheggiatori abusivi hanno la capacità di congestionare il traffico perché fanno occupare gli ingressi delle abitazioni, dei garage privati, delle botteghe e anche i marciapiede. Tutto ciò è inaccettabile», afferma Fangano. Che conclude: «Creare un altro target di quartiere è possibile».
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