Centro rifiuti Terrasini, quanto e a chi pagare? «Regione ha dato l’ok senza fare questi calcoli»

A Terrasini il Natale sembra aver portato più domande che risposte e risoluzioni. E gli interrogativi ad aumentare sono soprattutto quelli che riguardano l’annosa vicenda del centro di compostaggio e stoccaggio dei rifiuti che dovrebbe sorgere in contrada Paterna. Centro a cui si sono sempre fortemente opposti cittadini e amministrazione comunale, a dispetto invece della Regione che a luglio scorso ha dato, quasi a sorpresa, l’ok definitivo per l’inizio dei lavori. Ma a tenere in stallo tutto è stato, cinque mesi dopo, il Tar che ha deciso di congelare l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto. Tuttavia, alcune settimane fa hanno fatto capolino i primi cartelli relativi ai lavori della Edil Ambiente srl: data di inizio indicata il 17 dicembre. Ma da allora non sembra in realtà essere accaduto nulla. «Sarebbe una follia iniziare prima che il Tar si pronunci definitivamente», aveva sottolineato non a caso la consigliera comunale Eva Deak. La prima udienza in merito è attesa infatti ad aprile. Una follia che si trascinerebbe dietro altri nodi insoluti. Come quella degli oneri di urbanizzazione da versare.

«L’azienda non ha pagato nulla perché ancora neanche noi gli abbiamo chiesto nulla», spiega infatti il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci. «Perché il problema di fondo sostanzialmente è sempre lo stesso – torna a dire -, dato che come Comune di Terrasini non abbiamo rilasciato nessuna concessione, siamo un poco spiazzati da quello che ha fatto la Regione, che invece ha rilasciato tutte le autorizzazioni». Quindi, intanto l’amministrazione sta mettendo nero su bianco una serie di quesiti da rivolgere appunto alla Regione, per sollevare dubbi e provare a ottenere un po’ di chiarezza. «La cosa grave è che in questo provvedimento che hanno rilasciato non c’è la data di inizio e di fine lavori, quindi quali sono esattamente le scadenze? Quanto tempo c’è a disposizione per realizzare tutto? Questo è il primo chiarimento importante che ci serve e che abbiamo chiesto».

Il secondo quesito riguarda invece proprio le somme da versare, in genere al Comune di riferimento, per poter costruire. «Gli oneri di urbanizzazione e i costi di realizzazione l’azienda a chi li deve pagare? E a quanto ammontano? Chi ha fatto questi calcoli? Nessuno – prosegue il primo cittadino -. Noi come Comune stiamo facendo questi calcoli e glieli stiamo mandando lo stesso, la Regione poi ci dovrà spiegare perché nel suo provvedimento non ha spiegato tutte queste cose che invece nelle concessioni edilizie di solito si rilasciano. Quindi bisogna avere pazienza e aspettare i documenti ufficiali, però la situazione è questa. Stiamo chiedendo queste cose sia alla Regione che alla ditta».

L’azienda, dal canto suo, non sembra retrocedere di un passo. «Prendiamo atto del continuo attacco mediatico perpetrato nei confronti della CF. Edil Ambiente attraverso la diramazione di notizie false. A tutela dell’immagine aziendale ci troviamo così costretti a dover precisare che ad oggi, 7 dicembre 2018, il Tribunale amministrativo regionale siciliano all’esito dell’udienza tenutasi il 6 dicembre 2018 non ha ancora pubblicato alcun provvedimento. Non è dato conoscere la fonte della falsa notizia ma certamente non esiste allo stato un provvedimento con il quale sia stato congelato il progetto della CF. Edil Ambiente o siano stati in qualche modo sospesi i provvedimenti autorizzativi dell’impianto», facevano sapere i vertici della ditta il giorno stessp della notizia della decisione del Tar. «Attendiamo con fiducia la pubblicazione del provvedimento che il tribunale amministrativo regionale intenderà adottare nella consapevolezza di avere sempre agito nel rigoroso rispetto delle regole».

Silvia Buffa

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