La soluzione sembrerebbe essere vicina: un macchinario destinato alla cura di pazienti affetti da neuropatie degenerative dovrebbe essere a breve trasferito da Messina nel Palermitano. Sarebbe questa la decisione presa per risolvere la paradossale situazione di chi ha bisogno di questo servizio ma è residente nella Sicilia occidentale. Il caso è sorto nel momento in cui il presidente della commissione Antimafia, Nello Musumeci, ha presentato una interrogazione parlamentare per chiedere per quale motivo parte delle attrezzature di riabilitazione robotizzata ospitate dall’Irccs Bonino Pulejo di Messina non venissero trasferite a Palermo, che risponde a un bacino di oltre un milione di abitanti in tutta l’area metropolitana.
Proprio ieri pomeriggio il direttore dell’Asp di Palermo, Antonio Candela, il manager del Bonino Pulejo, Angelo Aliquò, e l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, avrebbero finalmente raggiunto l’accordo per il trasferimento del Locomat, un esoscheletro robotizzato di ultima generazione. Il trasferimento del macchinario si era inceppato tra le maglie della burocrazia, per «una convenzione non ancora firmata» secondo il manager di Palermo, Candela, o «per la decisione di trasferire i macchinari a Termini Imerese invece che a Palermo» secondo il direttore dell’Irccs messinese, Aliquò.
Nel frattempo pare che Gucciardi abbia convocato i due vertici aziendali, costringendoli a sedere attorno a un tavolo e dialogare. Manca ancora l’ufficialità, ma a detta dello stesso assessore Gucciardi, «si può essere fiduciosi che la vicenda si risolverà quanto prima. Ho soffermato la mia attenzione sulla rete riabilitativa in tempi non sospetti, consapevole del lavoro che era necessario fare. Siamo già riusciti a rendere fruibili le terapie a Trapani, a Caltanissetta, nella Sicilia orientale. Sono convinto che si giungerà a una tempestiva risoluzione nell’area metropolitana di Palermo in tempi brevissimi».
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