Centro, il Pd contro i gazebo della movida Gestori e residenti: «Pensino alla legalità»

«Anche in un periodo di crisi come questo i politici ci vogliono togliere il pane?». Con questo interrogativo il titolare di un pub in via Teatro Massimo commenta l’allarme di Adele Palazzo, segretaria del circolo centro storico Pd, nei confronti delle installazioni temporanee di gazebo della movida catanese in via Landolinavia Teatro Massimo e via Pulvirenti. «Hanno trasformato un luogo tra i più belli d’Europa in un vero e proprio accampamento di tende e capanne in plastica – dichiara la neoeletta segretaria – che invadono e intralciano il passaggio pedonale creando disagi ai residenti e anche un bel danno d’immagine». «Palazzo chiede all’amministrazione comunale di intervenire contro i nostri accampamenti in plastica ma forse non sa che proprio al Comune di Catania noi esercenti paghiamo la salata tassa di concessione del suolo pubblico», risponde amareggiato l’imprenditore.

Giovanni, proprietario di alcuni esercizi commerciali in piazza Teatro s’arrabbia: «I politici non sanno forse che dentro queste tendopoli della notte siamo barricati. Probabilmente non sono belle da guardare, ma riparano i clienti dal freddo e li proteggono dagli scippi». Il vero problema per residenti, turisti, avventori e lavoratori, secondo il gestore. «Fuori da queste ci sono furti, spacciatori di sostanze stupefacenti che ne offrono tranquillamente ai passanti, parcheggiatori abusivi, delinquenti che giocano a lanciarsi bottiglie di vetro e motorini che impannano tra la gente – continua – Stiamo comunque parlando di strutture temporanee che si montano e si smontano in due minuti e che a Catania si usano un mese e mezzo al massimo, considerato che qui è giusto questo il periodo di freddo».

Un signore sulla sessantina, residente in zona «da quando in questo quartiere non esisteva ancora l’illuminazione pubblica e prima del tramonto era meglio essere già chiusi a chiave a casa», conferma le parole di Giovanni: «Il disagio concreto dei residenti non è il capanno del locale ma quando a questo, che è in regola, si aggiungono i motorini e le auto parcheggiate selvaggiamente che invece non sono per niente in regola».

La stessa solidarietà tra residenti ed esercenti commerciali testimoniata dal proprietario del Dwine di via Pulvirenti, Andrea: «C’è collaborazione tra chi vive qui e chi ci lavora perché entrambi vogliamo il bene del quartiere», e continua: «Due anni fa una delegazione di entrambe le categorie è andata a Palazzo degli Elefanti per chiedere di ottenere maggiore sicurezza pubblica, parcheggi legali, spettacoli regolari e per chiedere di far rispettare il divieto di vendita di alcol ai minori. Sono due anni che aspettiamo».

Conciliante il commento che Agatino Lanzafame, consigliere comunale etneo di maggioranza, affida alla sua pagina Facebook personale: «Servono regole ragionevoli e soprattutto valide per tutti, da riscrivere con i cittadini e con i tanti giovani imprenditori che hanno deciso di investire il loro futuro in questa città e che meritano rispetto per il loro lavoro».

Cassandra Di Giacomo

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