Un principio spesso riproposto ma mai davvero applicato recita che i siciliani dovrebbero poter vivere solo di turismo, grazie ai tesori di cui è piena la nostra terra. Tra questi spicca la bellezza dei nostri beni culturali. Nelle Madonie e più precisamente a Cefalù sta nascendo una realtà che si prefigge di mettere in pratica questo principio: la cooperativa sociale Il Segno. Tutto nasce da un sogno che il vescovo di Cefalù, Monsignor Giuseppe Marciante, aveva in mente fin dal suo arrivo nella cittadina normanna.
L’anno scorso in 25 avevano risposto al bando pubblico disposto dalla Fondazione Laboratorio della Speranza e dalla Diocesi di Cefalù per partecipare ad un percorso formativo per la valorizzazione dei beni culturali ecclesiali. Con la creazione del Laboratorio della Speranza e dell’Itinerarium Pulchritudinis, in pochi mesi oltre 40mila visitatori provenienti da tutto il mondo hanno potuto ammirare tesori fino ad allora rimasti nascosti. Di questi 25 una quindicina adesso diventeranno soci lavoratori della cooperativa sociale presieduta da Maria Rosa Cipriano. «La cooperativa è nata grazie all’impegno dei ragazzi che già dallo scorso anno avevano partecipato come tirocinanti all’Itinerarium Pulchritudinis – spiega Cipriano a Meridionews – che consiste nella visita alle torri delle cattedrale di Cefalù, al Pantocreatore, alla sacrestia, al chiostro, al tesoro e a parte dell’episcopio, dove è possibile visitare alcune sale».
Al momento l’itinerarium si limita alla visita della cattedrale di Cefalù anche se adesso, grazie alla nascita della cooperativa questa avrà «un ampio raggio di azione – precisa Cipriano – ed è possibile che in futuro si occupi di gestire altri beni della diocesi di Cefalù come braccio della fondazione Laboratorio della Speranza. Dobbiamo ancora partire ma l’idea è di iniziare da una quindicina di persone, in gran parte giovani, alcuni già impiegati in precedenza nella gestione dell’itinerarium entrati di diritto, ma anche disoccupati e disabili, dato che si tratta di una cooperativa sociale».
Per i promotori si tratta di «un primo intervento – aggiunge – un segno appunto, come dice il vescovo, di investimento concreto sul territorio. Prima del suo arrivo i beni della diocesi non sono stati ben valorizzati e si spera appunto che questo sia un segnale e un incentivo ai giovani per creare occupazione attraverso le loro idee, stimolandoli nella progettazione di questa e altre realtà partendo dal territorio». La scommessa è quella di allargare i servizi e i percorsi previsti dall’Itinerarium in modo che tutti i ragazzi che hanno aderito al bando possano trovare lavoro all’interno della cooperativa. Il resto dei giovani che avevano partecipato al bando andranno a formare una long list da cui attingere nel momento in cui si estenderanno le attività.
E il notaio Angelo Piscitello, che ha seguito da vicino le tappe che hanno portato alla nascita della cooperativa, ha espresso il proprio apprezzamento per la nascita di questa nuova esperienza: «In un paese come Cefalù che ha poche realtà aggregative e non ha una grande tradizione di cooperative, la nascita della cooperativa Il Segno può essere un segnale importante che funga da stimolo per la nascita di altre realtà». In un territorio come quello delle Madonie, splendido ma con una rete viaria carente, Cefalù è più avvantaggiata rispetto alle altre realtà che non si affacciano sul mare: è facilmente raggiungibile. In estate le opportunità di lavoro si moltiplicano mentre d’inverno l’occupazione si mantiene su livelli accettabili data la presenza dell’ospedale, di alcune banche e di locali che operano nell’ambito della ristorazione.
Il sogno del vescovo è quindi che le opportunità di lavoro, partendo dalla cittadina normanna possano arrivare all’intera diocesi, quindi anche nel resto delle Madonie. «L’istituzione della cooperativa è un passo importante per l’organizzazione del lavoro giovanile nel nostro territorio – ha osservato il Vescovo Giuseppe Marciante -. Il sogno diventa Segno. Come prima attività la cooperativa gestirà parte dell’Itinerarium Pulchritudinis già inaugurato lo scorso anno. L’augurio è che da questo primo servizio l’Itinerarium si possa arricchire di nuove attività in modo da raggiungere molti giovani che desiderano realizzarsi senza abbandonare il nostro territorio. Spero vivamente che altre istituzioni possano inventare altri strumenti per raggiungere lo stesso scopo».
Nelle prossime settimane la Diocesi di Cefalù affiderà ufficialmente alla cooperativa il servizio di gestione dell’Itinerarium Pulchritudinis che verrà presentato il 29 febbraio a conclusione del convegno L’eredità universale di Ruggero II. Itinerarium che, dopo una pausa invernale, riaprirà ufficialmente sabato 14 marzo.
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