Una voragine larga e profonda quasi un metro e mezzo. Un affaccio su un canale fognario la cui copertura ha ceduto, causando l’apertura della grossa fossa nell’androne di un palazzo di via Camillo Finocchiaro Aprile, a due passi da piazza Principessa Iolanda. Proprio mentre da quel corridoio che dà accesso alle scale dell’edificio stava passando un ragazzo di 15 anni, di origini mauriziane ma a Catania da quando aveva due anni. «Mi fa male il petto quando corro o quando mi sforzo particolarmente – dice il giovane – Sento una specie di pressione sul torace, per qualche giorno non sono andato a scuola». I medici del pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele gli hanno dato cinque giorni di prognosi, finiti i primi di marzo. Perché il crollo nell’androne si è verificato intorno alle 14 del 24 febbraio 2018, ma la notizia diventa di dominio pubblico solo in questi giorni. Dopo che il sindaco di Catania Enzo Bianco ha emesso una ordinanza con la quale obbliga i proprietari dell’immobile a occuparsi dell’immediata messa in sicurezza dell’immobile.
«Non ho sentito nessun rumore – continua il racconto del 15enne a MeridioNews – Semplicemente stavo camminando per uscire e mi sono sentito sprofondare». Un metro e mezzo, quasi, finendo in mezzo allo scarico fognario. Ancora scoperto, a 18 giorni di distanza dall’incidente. «Sente la puzza?», domanda la madre del ragazzo, lei in Italia da trent’anni. «Escono topi e scarafaggi, non so quanto la situazione sia sana», prosegue. Il tanfo, in effetti, lo si sente già dal portone. Secondo quanto riportato dai vigili del fuoco, intervenuti sul posto quel giorno, la voragine avrebbe messo in evidenza che «la pavimentazione dell’androne, per una estensione di circa sette metri e larga 2,20, era priva di sostegno». Situazione che, sempre secondo i pompieri, «arrecava un elevato pericolo, in quanto poteva cedere la pavimentazione di tutto l’ingresso». Ipotesi che, a camminare sopra quel pavimento, non sembra così lontana: le mattonelle hanno cominciato a inclinarsi verso il margine del buco.
«Può crollare tutto», continuano i residenti sentiti da MeridioNews. Adesso, per passare dall’atrio agli appartamenti c’è un corridoio di trenta centimetri che passa accanto a una delle pareti e permette alle persone di passare, una alla volta, accanto alle transenne ancora circondate dal nastro di plastica bianco e rosso dei vigili del fuoco. «Sussistono gravi motivi che minacciano l’incolumità dei cittadini residenti nell’edificio in oggetto – si legge nell’ordinanza sindacale con la quale si dispone, per i proprietari della palazzina, l’obbligo di eseguire i lavori – e occorre provvedere alla verifica e messa in sicurezza del cavedio fognario e della soprastante pavimentazione dell’androne». Secondo quanto appreso da questa testata, giovedì mattina dovrebbe svolgersi un appuntamento tra i proprietari del palazzo e la ditta che eseguirà i lavori di messa in sicurezza. Questi ultimi dovrebbero essere completati nel giro di pochi giorni. «La situazione è questa da settimane – concludono i residenti – Non è facile vivere così».
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