«Mi sto organizzando con le tende per passare la notte qui. Con me ci sono consiglieri comunali, ma siamo in pochi per non creare assembramenti. Abbiamo invitato Musumeci a venire qui. Nel caso volesse, è un’ottima occasione per far pace con me». Cateno De Luca torna a protestare contro il governo. Il motivo stavolta riguarda la norma entrata in vigore lo scorso dieci gennaio obbliga alla necessità del Green pass rafforzato a tutti coloro che devono salire a bordo dei traghetti diretti in Calabria. Molti dei passeggeri che devono raggiungere l’altra sponda dello Stretto infatti hanno soltanto il normale Green pass perché muniti soltanto di certificazione ottenuta col tampone negativo o in attesa del richiamo che permette di avere il documento.
«L’ho definito un vero e proprio sequestro di Stato, perché in questo modo la continuità territoriale credo non sia rispettata – aggiunge il primo cittadino – A essere trattenute qui sono tantissime persone vaccinate: chi ha ricevuto la prima dose, dovrà assolutamente aspettare almeno 21 giorni per la seconda. Oppure c’è il caso di chi, con la seconda dose appena fatta, attende il Green pass o il documento che in attesa del Green pass attesti la vaccinazione. Siamo davanti alla burocratizzazione del virus». Davanti a questa situazione De Luca adesso chiede una proroga al governo. «Aspettiamo che ci diano direttive – afferma il primo cittadino a questo giornale – Per esempio, che si possa fare come nel caso delle isole minori, che per raggiungerle basta il Green pass base, quindi ottenuto anche con semplice tampone negativo. Resterò qui, sto montando delle tende, fino a quando non riceveremo delle direttive dal governo. Ho invitato il presidente Nello Musumeci a sostenerci, vediamo se verrà».
De Luca, che si dice favorevole al vaccino anti-Covid e all’obbligatorietà vaccinale e del Green pass, adesso chiede una semplificazione delle normative. La protesta di queste ore era già stata anticipata da una lettera che il sindaco messinese aveva inoltrato al premier Mario Draghi per avere chiarimenti sulle procedure che ci sarebbero state relativamente ai traghetti. Non è la prima volta che De Luca occupa gli imbarcaderi. All’inizio della pandemia, nel marzo del 2020, il primo cittadino aveva manifestato contro il governo e il presidente della Regione a seguito degli accessi incontrollati in Sicilia durante la prima emergenza. In quel caso, De Luca venne accusato di vilipendio nei confronti della ministra degli Interni Luciana Lamorgese.
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