Due anni fa all’Olimpico di Roma. L’anno scorso al Matusa di Frosinone. Adesso allo stadio Centro d’Italia di Rieti, dov’è di casa la Lupa Castelli Romani. Il Catania, che due anni fa giocava in serie A, incontra una formazione che nello stesso periodo iniziava la sua ascesa dall’Eccellenza alla Lega Pro. La squadra etnea ha conquistato 20 punti, ma a causa degli 11 di penalità – nove sono stati confermati dal Coni nei giorni scorsi – si trova solo quattro gradini sopra gli avversari che ha di fronte, che stanno a pianoterra, ultimi del girone. La differenza tra le due squadre, che in classifica è ridotta, emerge con più evidenza sul campo. Il Catania spadroneggia a Rieti, contro la squadra che, dal 2013, rappresenta la città di Frascati.
Costruisce la media di un’azione pericolosa ogni dieci minuti. Al secondo minuto la conclusione di Calderini – da dentro l’area di rigore – è rimpallata da un difensore che si frappone tra sfera e portiere. Stesso protagonista, stessa sorte per il tentativo con cui il Catania prova a segnare al 17esimo. Finisce fuori di poco il tiro di Musacci, al 22esimo, indirizzato di contro balzo verso il palo alla sinistra del portiere avversario.
Lo stadio reatino è vuoto, o quasi. Frascati dista cento chilometri da Rieti. I cori che arrivano in campo partono tutti dal settore ospiti, dove sono presenti un centinaio di tifosi rossazzurri. Il clima non è lo stesso del Massimino, ma l’uomo in più in trasferta stavolta gioca col Catania. Più spigliati e aggressivi – nonostante indossino la divisa interamente bianca – i calciatori di Pancaro difendono senza soffrire e attaccano a tutta forza. Il tiro di Scarsella, scoccato al 29esimo su spiovente di Nunzella, viene sbattuto a terra dalla traversa, ripreso da Pelagatti e respinto lontano, dopo la nuova conclusione del rossazzurro, da un difensore della Lupa. Il portiere avversario diventa davvero protagonista al 41esimo, quando smanaccia fuori dalla linea di porta la deviazione ravvicinata di testa di Scarsella, sul cross di Garufo. Ma l’estremo difensore della Lupa pasticcia tre minuti dopo. Conclusione dalla distanza di Nunzella, il portiere non trattiene, Calderini si avventa sul pallone ma viene messo giù in piena area. Rigore ma non espulsione. Dal dischetto Calil prende la rincorsa, rallenta, si sposta, conclude, segna. Il primo tempo termina pochi secondi dopo il festeggiamento per il gol.
Il risultato andrebbe stretto al Catania, almeno per il numero di occasioni create dai rossazzurri contro quelle, nessuna, dei padroni di casa. La gara sembra dominata dalla squadra ospite, ma all’improvviso, al quarto d’ora della ripresa, la Lupa trova la prima conclusione in porta e il primo gol. Bastano quattro tocchi: traversone da sinistra a destra dell’area di Bastianoni, appoggio di testa, tiro sbagliato che diventa un assist per Siclari – catanese, tifoso della Juventus che mai ha giocato con la maglia rossazzurra –, tiro. Ed è rete. Mentre l’intera difesa del Catania rimane a guardare. Come fa pure il resto della formazione etnea nei minuti seguenti al pareggio, nei quali la Lupa accarezza, senza mai avvicinarlo, il sogno raddoppiare e vincere la gara. Smaltito lo shock, il Catania riprende in mano la partita. Calderini prima e Calil poi mancano la conclusione migliore in due occasioni favorevoli. Ma al 76esimo è l’attaccante brasiliano a restituire il vantaggio. Cross di Nunzella dalla sinistra, deviazione verso il primo palo col pallone che si infila tra portiere e legno. Gli undici di Pancaro non riescono a mettere al sicuro il risultato. E sul calcio di punizione dal limite, affidato alla Lupa allo scadere, i brividi per Bastianoni si interrompono solo quando la ribattuta di Siclari termina a lato.
Tre minuti dopo, il Catania può festeggiare coi suoi tifosi il ritorno alla vittoria dopo quattro gare senza successi. Periodo che ha rappresentato il momento peggiore della stagione. In trasferta la squadra allenata da Pancaro non vinceva dal secondo impegno esterno di campionato, il 20 settembre contro il Matera. I rossazzurri – che hanno aperto la 13esima giornata del girone C – salgono a 12 punti in classifica; con gli undici che gli sono stati tolti sarebbero secondi a 23 punti. Invece restano nel gruppetto di squadre che lottano per la salvezza e potrebbero trovarsi con un altro punto in meno a causa di un nuovo deferimento al tribunale sportivo. Tornando al campo, il prossimo incontro vedrà la formazione etnea impegnata contro il Benevento, al Massimino.
«La vittoria ci mancava da tempo ma posso rimproverare poco ai miei calciatori – dice in sala stampa Giuseppe Pancaro, allenatore del Catania». Il pareggio di sabato scorso, in casa contro il Foggia, era stato accompagnato dai fischi del Massimino. Contestazione criticata dal mister. Allo stadio di Rieti erano presenti un centinaio circa di sostenitori rossazzurri. «Sono contento soprattutto per avere visto i miei ragazzi con i tifosi, che ci hanno sostenuto per tutta la gara, anche nei momenti di difficoltà». A decidere la sfida sono state le due reti di Calil, salito in testa alla classifica dei cannonieri del girone. «Sono i gol più importanti della mia stagione – dice l’attaccante – Il momento era difficile. Questa vittoria speriamo serva a sbloccarci mentalmente».
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