Lucarelli lo aveva anticipato in conferenza stampa: «Bisogna vincere, senza se e senza ma». Così è stato, con un Catania che riesce ad acciuffare tre punti fondamentali e raccoglie i meritati applausi di una Curva Nord che carica i giocatori con un eloquente «Fino alla fine». La corsa al Lecce resta difficile (i salentini hanno sette punti di vantaggio con una partita in più), ma questo Catania cinico e volitivo può impensierire la capolista, tenendo anche a distanza un Trapani oggi facile vincitore nella gara interna contro il Fondi.
Mister Cristiano Lucarelli conferma i pronostici della vigilia, schierando i suoi con un 3-5-2 che non vede come protagonisti Tedeschi e Curiale: i due, recuperati solo da due giorni, vanno in panchina e vengono sostituiti da Marchese e Barisic. Il croato fa coppia in avanti con Ripa. Il Siracusa si presenta col solito 4-2-3-1: l’ex Parisi viene schierato esterno alto a destra. La partita si apre con un colpo di testa di Aya su angolo di Lodi, al terzo minuto. Animi tesi in campo, con qualche battibecco di troppo: i ritmi inizialmente non sono molto veloci, e le squadre provano a superare il centrocampo con lanci lunghi e molte imprecisioni negli ultimi 20 metri.
Il Catania prova a sfondare sulle corsie laterali: Porcino e Barisic (che spesso si allarga a destra) provano a mettere dentro cross invitanti per Ripa. L’attaccante rossazzurro conclude alto di testa al 21esimo minuto, quindi sei minuti dopo Barisic si invola sulla destra e mette un gran cross, non sfruttato da Lodi. Quattro minuti dopo Ripa, solo davanti al portiere, sbaglia il più facile dei colpi di testa, sprecando un invito di Porcino: nel finale di tempo Ripa sbaglia ancora, sparando sul portiere a mezzo metro dalla porta.
La ripresa inizia con l’ammonizione a capitan Biagianti per un’entrataccia: all’ottavo minuto Tomei vola a disinnescare una punizione di Lodi, quindi ancora Ripa si rende pericoloso, con Tomei bravo a disinnescare la minaccia. Escono Porcino e Barisic, per Manneh e Di Grazia: col Catania che si schiera ora con un 4-3-3. La mossa partita è compiuta da Lucarelli qualche minuto dopo, quando Curiale entra al posto di Ripa. Tre giri di lancetta dopo il suo ingresso, il numero 11 rossazzurro trasforma in oro un grande invito di Lodi, servito a sua volta splendidamente da Di Grazia, superando in uscita il portiere avversario con un delizioso tocco sotto a scavalcarlo. Grande impatto per la punta rossazzurra, che dà la giusta profondità e viene ben assistito da Di Grazia e soprattutto Manneh: quest’ultimo grazie alla sua velocità tiene in apprensione la retroguardia avversaria.
Dopo lo svantaggio Bianco prova a mischiare le carte, facendo entrare Calil, Mangiacasale e Mancino. Il Massimino è una bolgia, il Siracusa prova a spingere e il Catania è bravo a rintuzzare gli attacchi avversari ripartendo in contropiede. Curiale prova una rovesciata in area, facile da leggere per Tomei. Gli ultimi cinque minuti scorrono lentissimi, ma gli aretusei non riescono mai a pungere la difesa di casa. Il triplice fischio di Schirru di Nichelino è una liberazione per giocatori e tifosi: la risposta dopo la debacle di Monopoli, a livello tecnico e soprattutto caratteriale, c’è stata. Si ricomincia a far strada, dopo due settimane molto difficili.
Tabellino:
Catania-Siracusa 1-0
69′ Curiale
CATANIA (3-5-2) 12 Pisseri; 4 Aya, 26 Bogdan, 15 Marchese; 13 Semenzato (dal 76′ Tedeschi). 32 Mazzarani, 10 Lodi, 27 Biagianti (dal 76′ Rizzo), 8 Porcino (dal 58′ Di Grazia); 9 Barisic (dal 58′ Manneh), 29 Ripa (dal 65′ Curiale). A disposizione:: 22 Martinez, 16 Blondett, 17 Bucolo, 18 Fornito, 24 Brodic. Allenatore: Lucarelli.
SIRACUSA (4-2-3-1) 1 Tomei; 13 Daffara, 8 Giordano, 23 Altobelli, 19 Liotti; 14 Spinelli, 4 Palermo; 15 Parisi (dal 71′ Mancino), 10 Catania, 9 De Silvestro (dal 65′ Calil); 2 Bernardo (dal 71′ Mangiacasale). A disposizione: 12 D’Alessandro, 24 Punzi, 3 Bruno, 6 Turati, 5 Di Grazia, 16 Vicaroni, 21 Grillo, 18 Mazzocchi, 17 Marotta. Allenatore: Bianco.
Ammoniti: Biagianti e De Silvestro
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