Catania-Ragusa, Toninelli ottimista in vista del Cipe «La faremo con soldi pubblici e costerà 1-2 euro»

«La Catania-Ragusa è una nostra grandissima preoccupazione che si sta avviando a buon esito». Il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli a Caltanissetta dispensa ottimismo sul futuro di un’infrastruttura chiave per la viabilità della Sicilia orientale. Dopodomani a Roma si terrà una seduta del Cipe che viene annunciata come «definitiva», anche se una parte degli amministratori locali fatica a crederci. 

«Ho visto che i sindaci hanno incontrato Musumeci – dice il ministro – Capisco la preoccupazione ma gli dico: “Volevate applaudire l’inizio di un cantiere per poi venire tra qualche anno a protestare al ministero perché il pedaggio era troppo caro e perché nessuno la utilizzava?” Perché così sarebbe finita. Con questo modello di concessione da Ragusa a Catania si sarebbero pagati fino a 15 euro, chi l’avrebbe utilizzata?». Toninelli parla invece dell’obiettivo di realizzare l’autostrada «attraverso soldi pubblici» e con un pedaggio di «uno o due euro per tutta la tratta. Prendiamo solo i costi di manutenzione», precisa. 

La progettazione, la realizzazione e la gestione della Catania-Ragusa (opera dal valore di 800 milioni di euro che dovrebbe sostituire le statali 194 e 514) sono state oggetto di una concessione nel 2007 alla Sarc, società della famiglia Bonsignore. L’accordo prevede la costruzione dell’infrastruttura in project financing, metà fondi pubblici e metà privati. Con un pedaggio che, dopo trattative che hanno visto in primo piano anche la Regione, si sarebbe attestato a circa 10 euro solo andata. Ma con possibilità di ulteriori riduzioni tra il 30 e il 40 per cento per i pendolari. 

Lo scorso dicembre sembrava che anche gli esponenti di governo pentastellati – Toninelli e la ministra del Sud Barbara Lezzi – fossero stati convinti della bontà del progetto. Al punto che furono convocati i sindaci del territorio per annunciare l’imminente via libera. Ma nei mesi successivi è arrivata la frenata. «Ci avevano detto che era tutto ok, vorrei capire cosa è cambiato», protesta il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, sulle barricate insieme a tanti altri amministratori perché temono che, affidando il progetto interamente al pubblico, i tempi si allungherebbero di anni, finendo comunque per agevolare solo la Sarc. «Certo – spiega Stefio – perché non solo bisognerebbe ricominciare da zero, ma il privato otterrebbe ricchissimi risarcimenti. Piuttosto, la concessione prevede che il 40 per cento del pedaggio vada ad Anas e allo Stato. Perché Anas non si impegna a destinare questa quota per abbattere ulteriormente il pedaggio?». 

Negli ultimi mesi dal ministero hanno fatto sapere di aver intavolato una trattativa con Sarc. «Nell’interlocuzione tra il gestore e Anas è stata rilevata una apertura in vista della cessione ad Anas stessa della progettazione e delle attività connesse al collegamento autostradale». Adesso, secondo Toninelli, l’accordo sarebbe vicino. «Mi arrivano notizie positive negli ultimi minuti – ha detto il ministro oggi pomeriggio a Caltanissetta – sembra che siamo vicini a un accordo. Domani ho convocato una riunione con il concessionario, Anas e tutte le parti interessate. E dirò una cosa chiara: dopodomani c’è un Cipe che programma le opere infrastrutturale in Italia, e metterò la Catania-Ragusa all’ordine del giorno. Dire che io sono il ministro dei blocchi stradali e’ come dire che Salvini e’ un ministro che non blocca le Ong».

Pessimista il sindaco di Carlentini. «Parliamo di una trattativa ultramilionaria che non si chiude in pochi giorni – spiega Stefio – Io sarei felice se l’opera si potesse fare interamente con soldi pubblici, ma non c’è nessuno stanziamento al momento. Serve una legge ad hoc e l’intervento del Parlamento. Mi auguro di dover chiedere scusa a Toninelli, ma temo che non sarà così».

Salvo Catalano

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