Un regalo di Natale anticipato. La Catania-Ragusa potrebbe essere questo per la Sicilia. L’annuncio, dato ieri sera da Giancarlo Cancelleri, per il momento riguarda chiaramente la delibera con cui il governo italiano dovrebbe ufficializzare la volontà di acquisire il progetto in mano alla Sarc, la società della famiglia Bonsignore concessionaria per la realizzazione dell’autostrada. Un passo che poco può dire sui tempi con cui gli automobilisti potranno evitare di viaggiare sulla strada a doppio senso che negli anni ha causato tante tragedie, ma che comunque è fondamentale per dare un futuro all’intenzione di realizzare una strada interamente pubblica e priva di pedaggi.
L’attesa è per la seduta del Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica. C’è una data, il 19 dicembre. Quel giorno, a differenza di quanto accaduto a gennaio, non dovrebbe esserci alcuna sorpresa. «Siamo veramente a un passo, saranno dieci giorni di febbrile lavoro e poi potremo cantare vittoria», ha annunciato con soddisfazione Cancelleri. Il viceministro, a margine della riunione preparatoria del Cipe, ha definito la firma «storica», aggiungendo che l’opera verrà inserita tra quelle ritenute strategiche così da dare la possibilità di sfruttare le opportunità offere dal decreto Sblocca Cantieri. «Permette di poterla commissariare abbattendo considerevolmente i tempi di realizzazione», ha ribadito Cancelleri.
La questione della centralità dell’opera nella pianificazione del governo è stata al centro della polemica in estate, quando i sindaci dei comuni interessati all’autostrada si presentarono da Musumeci per rimettere nelle mani del governatore le fasce di primo cittadino. «Pare che ci siano burocrati che hanno messo in discussione la sostenibilità sociale del progetto. Io vorrei chiedere a queste persone quanto valutano la vita di una persona», disse il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio. In cinque mesi lo scenario è cambiato, a partire dal governo nazionale. Anche se la volontà di subentrare ai privati è stata rivendicata già dall’allora ministro Danilo Toninelli.
Il via libera del Cipe dovrebbe portare ad acquistare il progetto dei Bonsignore, valutato intorno ai 40 milioni di euro, e dovrebbe in futuro coinvolgere la Regione, impegnata ad anticipare le somme – pari a mezzo miliardo – che la società privata avrebbe dovuto mettere sul piatto sotto forma di investimenti. La cifra, in un secondo momento, dovrebbe essere rimborsata dallo Stato alla stessa Regione.
Tra Roma e Palermo, nel corso del 2019, non sono mancate le frizioni sul punto: dai dubbi sulla possibile dilatazione dei tempi di realizzazione derivante dal subentro del pubblico al privato alla questione pedaggi, fino a chi concretamente dovrebbe gestire la realizzazione. Il ministero ha sottolineato la necessità di coinvolgere Anas – in queste settimane al centro dello scandalo corruzione nel centro direzionale di Catania – mentre Musumeci e l’assessore regionale Marco Falcone hanno spinto per un coinvolgimento del Consorzio autostrade per la Sicilia. Ambizioni e prospettive che probabilmente non mancheranno di tornare a farsi sentire, ma che per il momento restano sullo sfondo nelle parole di Cancelleri. «A vincere stavolta è la Sicilia tutta. Rimando i festeggiamenti ufficiali a giorno 19, sarò felice di chiamare personalmente tutti i sindaci per dare finalmente la bella notizia», garantisce Cancelleri. Grinch permettendo.
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