Le statistiche non aiutano certo a vincere le partite, ma in uno sport come il calcio, in cui la cabala ha sempre avuto un ruolo centrale, leggere numeri positivi è confortante. Catania e Fidelis Andria si incontreranno stasera allo Stadio Massimino per l’ottava volta nella storia: un rendez-vous cominciato nei primi anni ’90, interrottosi all’inizio del nuovo millennio e ripreso con regolarità dal campionato 2015-2016. Il bilancio è nettamente a favore dei rossazzurri, con cinque vittorie e due pareggi, entrambi per 0-0: nessuna gioia per i pugliesi quindi, con otto reti segnate dal Catania e soltanto tre dai biancazzurri.
I due precedenti più recenti portano alla mente ricordi agrodolci. Due stagioni fa, precisamente nel maggio del 2016, un Catania che sembrava condannato alla crudele lotteria dei play-out dopo un’annata iniziata molto bene e conclusa con indicibili affanni, ospita un’Andria ormai al sicuro. Con un occhio ai risultati di Matera-Monopoli e Catanzaro-Melfi, i rossazzurri passano in vantaggio col difensore Dario Bergamelli, si fanno riprendere prima della fine del primo tempo da Strambelli per poi mettere al sicuro il risultato con Andrea Russotto: il pareggio tra Matera e Monopoli fa scattare la festa in campo dei ragazzi allora allenati da Francesco Moriero, a sorpresa salvi senza la pericolosa appendice degli spareggi. Lo scorso 28 dicembre, invece, il Massimino è stato protagonista di uno 0-0 che ha lasciato l’amaro in bocca al pubblico di casa: a nulla valgono le occasioni di Russotto e Mbodj nel primo tempo, mentre la ripresa vede Mazzarani sprecare un calcio di rigore e il Catania buttare al vento la superiorità numerica, sancita dall’espulsione del difensore Rada.
Il capitano di quell’Andria, allenato da Favarini, era Ramzi Aya: il difensore è adesso una delle colonne portanti del 3-5-2 adottato da mister Cristiano Lucarelli e, dopo aver smaltito la botta subita nella scorsa partita contro la Virtus Francavilla, farà parte dell’undici titolare di domani sera. Intervenuto ieri in conferenza stampa, Aya ha parlato anche della sua ex squadra: «L’Andria ha nel gruppo uno dei maggiori punti di forza, dovremo rispondere con le loro stesse armi e poi dare qualcosa in più. Tatticamente mi trovo bene, giochiamo con lo stesso modulo dell’Andria. È presto per capire se la nostra difesa sia la migliore: ciò che conta è la collaborazione tra compagni, per aiutarsi meglio nei momenti di difficoltà. Abbiamo un organico di qualità, lavoriamo tutti per il bene comune del Catania».
Probabile che Lucarelli confermi la squadra che tanto bene ha fatto contro la Virtus Francavilla, con qualche variante che potrebbe riguardare il reparto avanzato: Russotto, infatti, è tra i papabili per un posto tra gli undici titolari. Il fantasista romano, entrato nel secondo tempo della gara coi pugliesi, è stato decisivo nell’indirizzare la partita sui giusti binari per i rossazzurri: il gol e l’assist fornito a Djordjevic, unito a continui dribbling e accelerazioni, fanno immaginare che il numero 7 etneo non comincerà dalla panchina l’impegno di domani sera. Si scalda ai box anche il bomber Francesco Ripa, mai impiegato dal primo minuto in campionato: in attacco le soluzioni non mancano, considerando anche Curiale, Di Grazia, José Correia «Ze Turbo» e un Mazzarani sinora scarsamente impiegato.
Tra le fila dei pugliesi spicca la presenza dell’attaccante sloveno Maks Barisic, ancora di proprietà del Catania: il ventiduenne ex Messina e Milan ha cominciato bene la stagione, mettendo a segno già tre reti. L’Andria scende al Massimino con spirito battagliero e da imbattuta: tre pareggi conquistati in tre gare, considerando il rinvio della gara contro il Siracusa. Mancherà il centrocampista Marcello Quinto, operato per una frattura allo zigomo: «Un’assenza pesante – sottolinea l’allenatore dei pugliesi Valeriano Loseto in conferenza stampa – ma cercheremo comunque di giocarcela contro una squadra costruita per vincere il campionato. Catania è una tappa che ci dirà di che pasta siamo fatti».
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