Le dinamiche sono ormai chiare. Cristiano Lucarelli non è più soltanto l’allenatore del Catania: è il vero e proprio comandante in capo di un gruppo che sta facendo quadrato attorno alla sua personalità da leader carismatico per provare a dimenticare tutto quello che succede al di fuori dal rettangolo di gioco. La vendita della società è ancora una chimera: l’ormai famigerato Comitato promotore si è fatto avanti, ma la prima risposta giunta da via Magenta non ha certo scatenato l’ottimismo della piazza.
«Finaria chiarisce di aver ricevuto solo in parte – viene specificato in una nota di venerdì sera – la documentazione prevista e richiesta; lo stesso Comitato si è peraltro riservato di integrare nei prossimi giorni quanto prodotto. Nel merito della documentazione ricevuta, si specifica che questa non è aderente alla normativa Figc e alle consequenziali richieste avanzate da Finaria al fine di valutare la possibilità di intraprendere qualsivoglia trattativa finalizzata alla cessione». Una doccia gelata per tutti quelli che pensavano a un epilogo veloce e a un passaggio di consegne rapido e indolore.
Naturale che la situazione finanziaria del club non faccia dormire sonni tranquilli ai calciatori. In questi frangenti, però, emerge in maniera netta il ruolo assunto da Lucarelli: il tecnico toscano sta cercando di compattare il gruppo attorno a un obiettivo, facendo leva sul senso di attaccamento di alcuni calciatori e sulla possibilità di scrivere pagine di storia calcistica che potrebbero rimanere indelebili. La conferenza stampa di ieri ha ribadito con chiarezza questo stato di cose: «Quando parlavo di 22 kamikaze – ha ammesso il mister – pensavo alla necessità di non farsi condizionare da tutto quello che avviene fuori. Anche noi giocatori siamo vittime di questa situazione, ma non ci stiamo sottraendo alla battaglia».
Lucarelli fa nomi e cognomi, senza remore, di chi gli sta accanto e di chi sta scivolando ai margini del progetto: «Maks Barisic è un guerriero che dà tutto. Vincenzo Sarno non è sul mercato: il suo unico problema è stato lo stop di tre mesi per infortunio. Matteo Di Piazza, invece, non gioca. Non tutti – ribadisce con forza l’allenatore – stanno reagendo alle difficoltà nello stesso modo: probabilmente non è un coraggioso». Le voci di mercato che danno il Catanzaro sulle tracce dell’attaccante, vengono bollate così: «Non hanno fatto neanche una telefonata per lui, me l’ha appena confermato Lo Monaco. Se poi arriva un’offerta da 250 mila euro – chiarisce il tecnico – lo portiamo lì con la mano».
La gara contro un avversario forte e voglioso di riscatto come il Potenza, quarto in classifica e a una sola lunghezza di distanza dal secondo posto, passa quasi in secondo piano in un contesto del genere: è comprensibile. Lucarelli però è generoso di indizi in merito a chi scenderà in campo: «Giocherà Davis Curiale – ammette ai giornalisti – che ha rifiutato alcune proposte e deve dimostrarci di credere nel progetto, affrontando le difficoltà. I nuovi acquisti Bruno Vicente, Alessio Curcio e Orazio Di Grazia sono disponibili, ma non in condizione di giocare. Andrea Mazzarani non è al 100%, ma l’ho ugualmente convocato per farlo partecipare alla vita del gruppo». Sul reparto difensivo: «Luca Calapai, Andrea Esposito e Giovanni Pinto stanno salendo di livello: se non cederemo nessuno, mi riterrò soddisfatto».
Probabili formazioni:
Catania (4-2-3-1): Furlan; Calapai, Silvestri, Esposito, Pinto; Rizzo, Biagianti; Biondi, Di Molfetta, Barisic; Curiale. Allenatore: Lucarelli
Potenza (3-5-2): Ioime; Sales, Giosa, Silvestri; Viteritti, D’Angelo, Dettori, Coppola, Panico; Murano, Ferri Marini. Allenatore: Raffaele
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