Un derby d’altri tempi, emozioni che non si vivevano da anni, forse addirittura dalle sfide giocate nel campionato di serie A. Il pomeriggio del Massimino regala ai tifosi rossazzurri una gioia messa da parte per troppo tempo, grazie a una partita che ha sempre fatto storia a sé. Il Catania vince nettamente il derby contro il Palermo, battuto 2-0 in un pomeriggio freddo ma riscaldato dalle scintille che solo una partita come questa può regalare e dal calore che i tifosi presenti sugli spalti hanno trasmesso costantemente alla squadra di Francesco Baldini.
Assoluto protagonista è stato Luca Moro. Continua a stupire tutti e pure oggi ha messo il timbro sul successo dei suoi, con una doppietta che è ormai diventata un marchio di fabbrica, portandosi a quota 18 reti in quindici partite, con una media realizzativa di un goal ogni 67 minuti. Non ci sono solo le reti di Moro però in questo derby, caratterizzato anche dalla supremazia assoluta dimostrata sul campo dal Catania sul Palermo, che malgrado il secondo posto in classifica sembra aver risentito maggiormente della tensione emotiva che solo chi gioca un derby può accusare.
Ci sono poi l’espulsione di Russini, che aveva spaventato il Catania, ma anche quella ingenua rimediata per un battibecco con un raccattapalle da Almici, raggiunto pochi minuti dopo negli spogliatoi da Luperini, anche lui cacciato dal direttore di gara. Il Palermo resta così secondo con 32 punti e a cinque lunghezze dal Bari capolista, il Catania si porta a quota 23 e torna a puntare la zona playoff.
La squadra di Baldini voleva vincere a tutti i costi e il mister lo aveva detto alla vigilia, dimostrando per l’ennesima volta di essere concentrato solo sul campo e di aver trascinato sulla stessa lunghezza d’onda i suoi giocatori, che hanno giocato con la mente libera ben sapendo cosa avevano lasciato fuori dal rettangolo di gioco. Male la formazione rosanero, con Filippi apparso più nervoso dei suoi e mostratosi impotente davanti al carattere degli avversari.
Pazzi di gioia i tifosi rossazzurri, letteralmente esplosi sia dopo il rigore trasformato con la solita tranquillità al 23’ da Moro che dopo il raddoppio siglato all’85’ dallo stesso numero 24 etneo, capace di lasciare senza fiato e saltare come birilli i difensori avversari. Un successo che fa dimenticare ai sostenitori etnei la rabbia per le lunghe code che hanno trovato fuori dall’impianto e che hanno impedito a molti di entrare dentro al Massimino prima del fischio d’inizio, portandoli addirittura a prendere posto solo dopo un quarto d’ora abbondante di partita. Momenti di nervosismo trasformati in felicità a fine partita, con il giro di campo fatto dopo il fischio finale dalla squadra di Baldini, che ha concluso come sempre la sua corsa cantando e saltando insieme ai tifosi sotto la curva Nord.
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