Il match di campionato contro il Potenza e la curiosità per l’esordio in panchina di Walter Novellino, in queste ore, sembrano quasi passare in secondo piano rispetto alla netta e aspra contrapposizione tra Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Calcio Catania, e i gruppi ultras che animano le curve. Una schermaglia dialettica che è notevolmente salita di tono in quest’ultima settimana, fino a deflagrare in prese di posizione clamorose. Un crescendo di tensione che, è bene precisarlo, non giova a una squadra che tenta di ritrovare serenità e sicurezze.
Lo scorso venerdì 22 febbraio, con i calciatori in preparazione per la trasferta di Viterbo, Pietro Lo Monaco è intervenuto in sala stampa per fare il punto della situazione in un momento complicato: il direttore, in un duro sfogo, si è scagliato contro una parte della stampa e, soprattutto, il mondo degli ultras rossazzurri, con frasi non certo diplomatiche. «Ad oggi, abbiamo riscontrato un certo gusto sadico di distruggere le cose. Ci sono state critiche sia contro la Paganese che con la Casertana. Quelli additati da qualche giornalista come eroi fanno solo danni».
Un concetto rafforzato dopo la clamorosa debacle di Viterbo. Lo 0-2 ha portato all’esonero di Andrea Sottil e all’arrivo di mister Novellino. Nel corso della sua presentazione alla stampa, Lo Monaco ha nuovamente affrontato di petto la situazione: «Sono un ultras del Catania. Non si può definire ultras chi sullo 0-0 fischia il proprio giocatore che sta per battere un rigore: quelli che scrivono lettere e pregano affinché il Catania sbagli, per poi poterlo criticare, non sono tifosi. Quelli del 2 febbraio e degli incidenti di Lamezia – conclude Lo Monaco – non lo sono. La squadra non si ama in questa maniera».
La presa di posizione dei gruppi organizzati non si è fatta attendere. Con un comunicato congiunto, pubblicato sulla pagina Facebook «La domenica allo stadio», le curve Nord e Sud hanno dichiarato il giorno dopo la volontà di non entrare al Massimino per i match interni contro Potenza e Juve Stabia. «Le curve sono cultura, tradizione ed appartenenza di un popolo, amore per la propria terra e per la maglia. Gli ultras vanno “oltre” e vedono “al di là”. E quando le cose non vanno bene – continua il comunicato – alzano la voce per ricordare ai naviganti che se per loro il Catania è un lavoro, per noi è la nostra ragione di vita. Di comune accordo Sud e Nord comunicano che per le gare interne contro Potenza e Juve Stabia non entreranno. Per reagire a questo signore che si crede un “ultras”, a chi nei gradoni vede solamente un’alcova di teppisti senza amore patrio, sbagliato!»
Al comunicato ha fatto seguito una lettera aperta, indirizzata al presidente del Catania Davide Franco, in cui i gruppi organizzati delle curve ribadiscono come fino al momento in cui «Lo Monaco non verrà dalla proprietà invitato a moderare termini, toni e accuse, le due curve gli faranno la cortesia di non entrare più allo stadio. Non sia mai che di fronte a qualche fischio per un primo tempo deludente, possa uscire dalla sua bocca qualche altra castroneria». In città aumentano, nel frattempo, le scritte ingiuriose contro l’amministratore delegato della società di via Magenta. Episodi che rappresentano una ulteriore e deprecabile escalation, dopo la testa di maiale fatta ritrovare lo scorso dicembre sul prato dello stadio Massimino.
Oggi la giunta regionale, presieduta da Renato Schifani, ha approvato il bilancio di previsione e…
Nonostante la sentenza della Corte costituzionale si va avanti. All'Assemblea regionale siciliana (Ars) la maggioranza…
È stato scarcerato qualche giorno fa, ma la procura di Termini Imerese fa ricorso. Il…
Il giudice per l'udienza preliminare di Palermo Paolo Magro ha condannato a 11 anni e…
La diga Ancipa è sempre più vuota. Arriva la conferma definitiva che dal 15 novembre…
I carabinieri di Ribera, in provincia di Agrigento, indagano per risalire agli autori di una…