Catania, la settimana delle presentazioni ufficiali Ecco Dall’Oglio, Di Molfetta, Mbendé e Saporetti

Il duro lavoro in campo e le presentazioni stanno scandendo la settimana che porterà al secondo impegno della truppa rossazzurra in campionato. Il primo avversario stagionale di scena al Massimino, domenica alle 17:30, sarà la Virtus Francavilla: squadra ostica e assai quadrata che, rispetto all’ancora fragile Avellino, rappresenterà un banco di prova più difficile. Ieri sera la società ha desiderato bissare la classica presentazione svolta in Comune, con la volontà di avvicinarsi il più possibile ai tifosi e ricreare quell’unità di intenti che in questi anni è sembrata sempre più venire meno. Erano circa mille i supporter presenti al centro commerciale Porte di Catania: un abbraccio corroborante che potrà infondere ancor più sicurezza a un gruppo che ha iniziato al meglio la stagione.

Questi sono anche i giorni delle conferenze stampa di tutti i nuovi acquisti. Dopo Emanuele Catania e Giovanni Pinto è toccato a Jacopo Dall’Oglio, Davide Di Molfetta, Lorenzo Saporetti ed Emmanuel Mbendé rispondere per la prima volta alle domande dei giornalisti. Per Dall’Oglio, centrocampista classe ’92, trovarsi a Torre del Grifo è un po’ come essere a casa: siciliano di Milazzo, infatti, il giocatore è stato in altre occasioni molto vicino a vestire la maglia rossazzurra. «Sono felicissimo di essere a Catania, una società cui ambivo da tempo. Voglio dare il mio contributo per arrivare alla promozione. Avrei già voluto essere qui nel 2014 – ribadisce il calciatore – quando giocavo nella Reggina.  Quest’estate altre società di B mi hanno corteggiato: quando Pietro Lo Monaco mi ha chiamato, però, non potevo dire di no. Abbiamo giocatori – afferma l’intervistato – che non hanno nulla a che fare con la Serie C».

Se Dall’Oglio avrà il compito di correre, interdire e mettere i suoi muscoli al servizio della squadra, Davide Di Molfetta dovrà invece far valere le sue doti di grande assist-man, già evidenziate lo scorso anno a Piacenza. Il paragone con Peppe Mascara, scomodo, è di Pietro Lo Monaco: «Sono parole che mi rendono orgoglioso – ha detto l’esterno d’attacco – anche se non devo pensare a queste cose. Ho ancora tanto da imparare. I miei punti di forza sono i dribbling e la capacità di aiutare i miei compagni a fare gol, dando tutto per la maglia: cerco sempre di sacrificarmi per la squadra». Aumentare le medie realizzative, però, sarebbe importante: «Giocando con questa mentalità – afferma l’ex Milan –  la marcatura giungerà presto. Imparerò ad essere più incisivo: spero di sbloccarmi già domenica».

Parola ai nuovi ministri della difesa rossazzurra. Accanto a Tommaso Silvestri e Andrea Esposito, infatti, potranno crescere due ventitreenni di belle speranze: Emmanuel Mbendé e Lorenzo Saporetti. Il primo, nato in Camerun e di nazionalità tedesca, è al debutto in Italia: «Sono cresciuto in Germania, poi ho giocato in Inghilterra e Olanda. Ora sono qui, cercando di acquisire quanta più esperienza per la mia carriera». Andrea Camplone è un tecnico che ama il gioco offensivo: «L’esperienza al Borussia Dortmund mi avvantaggia: la filosofia del club giallonero, votata all’attacco, è stata utile per apprendere il posizionamento e altri rudimenti utili agli scopi della squadra. Anche in Olanda sono abituato a questo tipo di gioco». L’italiano, poi, non è un problema: «Sto imparando poco a poco: la presenza di Davis Curiale (nato in Germania, ndr) che parla tedesco può aiutarmi nelle indicazioni quando mi sfugge qualcosa».

Saporetti, a differenza di Mbendé, ha già avuto modo di esordire in maglia rossazzurra ad Avellino: «Camplone è un allenatore che sa quello che vuole dalla squadra: mi ha colpito il fatto che, pur essendo in C, col mister stiamo provando a gestire di più la palla. Difesa? Siamo messi bene – ammette il centrale –  avendo due giocatori per ruolo: siamo coperti per qualsiasi evenienza. Non c’è una formula scritta per vincere: l’unione del gruppo sarà fondamentale, dovremo sempre collaborare in campo. La squadra dev’essere un blocco, sempre compatta verso l’obiettivo comune». Con Di Molfetta e Maks Barisic, poi, Saporetti ha giocato anche nelle giovanili del Milan nel 2013: «Andando via di casa a 16 anni si matura prima: è stata un’esperienza a tutto tondo che mi sta servendo sia dentro che fuori dal campo. A chi mi ispiro? Da bambino – conclude il difensore – andavo matto per Rio Ferdinand del Manchester United».

Giorgio Tosto

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