E’ inutile bussare lì, non vi aprirà nessuno. Ancora una volta il Governo siciliano, in particolare il suo assessore alle attività Produttive, Linda Vancheri da Caltanissetta, meglio conosciuta come Lady Confindustria Sicilia, brilla per la sua assenza dai tavoli nazionali in cui si discute del futuro di importanti siti produttivi dell’Isola.
La bella signora, che ha già dato prova di grande ‘professionalità, senso istituzionale e passione civile’ su questioni come quella la Fiat di Termini Imerese o l’Ansaldo Breda di Carini o sulle mille altre vertenze che riguardano il mondo produttivo reale, ha dato un’altra prova del suo impegno disertando un incontro a Roma sulla Micron, società del polo tecnologico dell’Etna Valley, che minaccia licenziamenti a tempesta in tutta Italia, 128 solo a Catania. C’erano tutti: i Sindaci e i rappresentanti delle altre regioni. Tranne la Regione siciliana.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare alla Vancheri che il suo compito va ben al di là di garantire cospicui finanziamenti all’Irsap, l’Istituto regionale per le attività produttive che assorbito le vecchie Asi e che è gestito, manco a dirlo, da un altro compare di Antonello Montante, leader degli industriali siciliani. Solo nell’ultima Legge di stabilità approvata dall’Ars, per questo ente sono stati stanziati 12 milioni di euro e quanto pare, altri quattro, sono nascosti nelle pieghe di bilancio. Non si capisce come possano essere considerate spese di funzionamento. In ogni caso, tanta cura per l’Irsap e tanto menefreghismo sul resto:
“Nonostante le raccomandazioni della commissione Attività produttive dell’Ars il Governo siciliano è stato l’unico grande assente al tavolo in cui la Micron ha annunciato 500 licenziamenti in Italia, 128 dei quali nel sito catanese” dice Ferruccio Donato, responsabile per l’industria nella segreteria della Cgil Sicilia – Oltre ai sindacati – riferisce Donato – c’erano l’amministrazione di Catania, i sindaci della Brianza, i funzionari del ministero e il rappresentante della Regione Lombardia. Dov’era invece la nostra Regione? Intende replicare il 28 gennaio?”.
Il 28 un altro incontro a Roma presso il ministero dello Sviluppo, in teoria, per l’avvio della mobilità.
“La sede dell’incontro – aggiune Donato – ci fa pero’ pensare che il governo italiano intenda parlare ancora di sviluppo, visto che il luogo naturale per discutere di mobilita’ sarebbe il ministero del lavoro, in un settore per il quale l’Ue ha previsto ingenti finanziamenti. Parliamo peraltro di un’impresa in attivo che ha quadruplicato il valore patrimoniale dopo l’acquisizione da St del ramo memorie e che, cosa assurda e inaccettabile, annuncia licenziamenti in Italia mentre procede all’acquisizione dell’Elpida, azienda in bancarotta. Sarebbe il caso che la Regione siciliana fosse parte attiva”.
Contro i tagli della Micron, giudicati inaccettabili, Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno proclamato 16 ore di sciopero chiedendo il blocco della procedura di licenziamento e annunciando iniziative di mobilitazione in tutta Italia per convincere l’azienda a modificare il suo piano.
In tutto sono 420 gli esuberi in Italia, di cui 223 ad Agrate Brianza (Monza), 128 a Catania, 53 a Napoli e 17 ad Avezzano (L’Aquila). La società aveva rilevato da Stm la divisione memorie Numonyx. Gianluigi Redaelli della Fim-Cisl parla di ”atto di pirateria” da parte di Micron che ”compra una rivale, la spoglia dei brevetti e del portafoglio clienti e dismette tutto pur essendo in utile”.
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