Pagani, Rende, Fondi e Andria: questo il percorso virtuoso del bomber del Catania Francesco Ripa che, lontano dalle mura amiche, sta costruendo il suo bottino di reti in una stagione finora con troppi alti e bassi. Sono cinque i gol dell’attaccante campano classe 1985, arrivato la scorsa estate alle falde dell’Etna dalla Juve Stabia: tutte segnature decisive, che hanno contribuito a quattro importanti successi dei rossazzurri in trasferta. Dodici punti fondamentali nell’economia di una squadra che si sta spendendo per rimanere in scia alla quasi infallibile capolista Lecce. Vedere il numero 29 etneo esultare con la maglia bianca a bande trasversali rossazzurre, da due mesi a questa parte, sta diventando una piacevole abitudine: la corsa esultante verso i compagni, poi, è accompagnata dall’inequivocabile gesto di una chiamata al telefono, fatto con la mano destra.
Un modo per ricordare una persona molto importante, come ha dichiarato lo stesso Ripa in una intervista al quotidiano La Sicilia: «Il gesto della telefonata è dedicato alla mia ragazza. Non abitiamo vicini e, quando possiamo, ci sentiamo per ore al telefono». Concetto espresso per la prima volta dopo il suo gol numero uno in campionato, arrivato in occasione della larga vittoria per 5-2 contro la Paganese: «Questa esultanza è per te, che mi sopporti e mi supporti sempre! La mia fortuna è averti conosciuta, grazie amore mio». Ieri pomeriggio è toccato ai tifosi dell’Andria vedere il bomber campano gioire alla sua classica maniera: è stata sua la rete dell’1-0 che, al 53′, ha sbloccato una gara che stava cominciando a farsi complicata. Nella conferenza stampa post partita, Ripa ha ribadito concetti importanti: «Sono contento per la vittoria. Un attaccante i gol deve farli, ma ciò che conta è giocare per la squadra e aiutare i compagni. Conosco le qualità di Antonio Porcino sui cross: quando ho visto la palla arrivare da sinistra, mi sono buttato e ho cercato di indirizzarla all’angolino, senza guardare il portiere».
Una rete importante, anche per allontanare i mugugni che avevano accompagnato l’ultima, non entusiasmante prestazione interna contro la Virtus Francavilla: un incontro non facile che, se ce ne fosse stato ancora bisogno, ha ribadito come l’attaccante ex Juve Stabia si trovi meglio accanto a un altro partner d’attacco piuttosto che quando è costretto a fare reparto da solo. Il 3-5-2 sembra il modulo a lui più congeniale e l’intesa con Davis Curiale va man mano sempre più affinandosi. Ripa, come ha ribadito nell’incontro con i giornalisti di venerdì scorso a Torre del Grifo, si integra bene con Curiale perché compiono movimenti complementari: «C’è una bella intesa con Davis – ha ribadito l’attaccante etneo – perché lui attacca la profondità, mentre io cerco di andare più incontro alla palla».
Per completare il percorso in crescendo, adesso servirebbe la prima rete casalinga: «Al Massimino devo ancora far gol – ha precisato Ripa ieri nel post-partita – anche se quando gioco cerco ovviamente di segnare sia in casa che fuori. Mi auguro che il momento arrivi presto, anche se conta soprattutto la vittoria. Spero di dare una mano, abbiamo un grande obiettivo da raggiungere». Parola di Francesco Ripa, bomber in tutto e per tutto atipico: un calciatore a cui piace giocare in primis per la squadra, come tiene a precisare in tutte le sue dichiarazioni, e che non disdegna mandare in rete i compagni. Un cannoniere altruista, se così si può dire: qualità che, comunque, non gli hanno impedito di segnare la bellezza di 152 reti in carriera tra Serie D e C.
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