Il Catania si appresta a disputare la sua ultima partita del 2016 tra le mura amiche del Massimino. A opporsi alla compagine etnea ci sarà la Fidelis Andria, una squadra che viaggia al settimo posto a quota 28 punti in classifica, cioè a una lunghezza in più sui rossazzurri. Dopo la cocente sconfitta subita a Castellammare di Stabia, che ha visto capitolare i rossazzurri per 4 a 0 contro la Juve Stabia, il tecnico Pino Rigoli non sembra sfiduciato e davanti ai microfoni dei cronisti dichiara: «La sconfitta inizialmente ha pesato sui ragazzi, anche perché non ci aspettavamo un risultato così negativo dato che venivamo da una striscia di risultati utili consecutivi e con la difesa meno battuta del torneo ma – prosegue – in settimana abbiamo lavorato con concentrazione e determinazione».
«Sono sicuro che la partita contro la Juve Stabia sia stata solo un episodio negativo, continuo ad avere fiducia nei miei uomini», aggiunge il mister del Catania. Che entra nel merito del match contro la Fidelis Andria: «La squadra pugliese viene da ben cinque risultati utili consecutivi ed è una diretta concorrente per la lotta al raggiungimento dei playoff, inoltre – continua – uno dei loro punti di forza è la solidità difensiva ma cercheremo di fare di tutto per scardinare la loro retroguardia». Sulle numerose assenze causate da squalifiche e infortuni l’allenatore etneo dichiara: «Quelle di Biagianti a centrocampo e di Gil in difesa pesano perché sono pedine fondamentali ma tutti devono sentirsi pronti perché fanno parte di un gruppo in cui non ci sono titolari, ma gioca chi è più in forma».
Immancabile il passaggio sul calciomercato ormai alle porte. Sull’argomento il tecnico sostiene: «Ho fiducia nei confronti della società, tra me e la dirigenza c’è molta sinergia e unione d’intenti. Con il direttore sportivo Christian Argurio e l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco c’è dialogo e valutiamo insieme le eventuali carenze della squadra». «La penalizzazione di sette punti è stata difficile da smaltire: non bisogna osservarla solo dal punto di vista aritmetico della classifica perché incide pesantemente sui calciatori che sono stati bravi a risollevare la classifica, raggiungendo attualmente la zona playoff», conclude Rigoli, facendo un bilancio del 2016.
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