Catania, è ora dello Startup weekend Ventotto idee per le aziende di domani

«Vorrei creare un sistema per far suonare le band a distanza, via internet, come se fossero nella stessa stanza». «Io vorrei creare un sito dove si possano trovare anche le offerte del supermercato sotto casa». «Io invece vorrei proprio creare un supermercato, dove ordini online e la spesa te la danno in massimo 4 minuti». Trovate queste idee originali? Allo Startup weekend di Catania, mix tra un workshop e un barcamp dedicato alle imprese ancora da creare, potreste far parte del team che le realizzerà. Economisti, ingegneri, informatici, esperti di marketing, uomini ma soprattutto tante donne: sono giovani e ambiziosi i partecipanti, riuniti al Beasy Boureau della zona industriale per un weekend all’insegna della progettualità. «E’ un format internazionale, creato nel 2007 e da cui sono nate più di 5 mila aziende» spiega Peppe Sirchia, che insieme a Rocco Miccichè e Alessio Vasta ha organizzato quella che si preannuncia come una riuscitissima tappa catanese. Nella prima serata di ieri, i partecipanti hanno accettato la sfida dei 60 secondi, ovvero presentare la propria idea, trovare dei collaboratori e cercare, nelle successive 54 ore, di porre le basi per mettere su un’azienda. E magari trovare degli investitori.

A supportare gli aspiranti imprenditori tanti esperti, chiamati dagli organizzatori per dare loro una mano nella realizzazione della propria idea. O per raccontare la propria esperienza. Come quella, di successo, di Giovanni Giuffrida, fondatore di Neodata, azienda che cura il posizionamento intelligente degli annunci pubblicitari per i grossi siti d’informazione, come Repubblica e Rai. «La mia azienda è nata in Italia, non in California dove ho studiato» spiega subito Giuffrida, esempio pratico di come «con le idee giuste si possa fare impresa in Italia». «Contro colossi come DoubleClick di Google, abbiamo solo capito le peculiarità del mercato italiano, offrendo dei servizi su misura» spiega Giuffrida, che avverte gli aspiranti imprenditori: «non basta trovare chi metterà i soldi, dovete anche prevedere bene un piano di sviluppo cedendo il giusto ai finanziatori». Facile infatti, con un’ottima idea, ritrovarsi con tanti soldi da subito. Ma il paradosso è  «avere in mano 5 milioni di euro, e non sapere come spenderli». Startup sì quindi, con entusiasmo e originalità, ma subito nel modo giusto per creare delle realtà solide.

Idee nate spesso da esigenze personali. «Io vorrei creare un sistema di condivisione online delle fotografie rapido ed efficace, mentre si è in viaggio» dice ad esempio Aldo, che s’è ritrovato con l’hard disk pieno in viaggio di nozze. «A me, invece, farebbe comodo un sistema di bike sharing. Siccome non esiste, aiutatemi a crearlo» spiega Valentina. In totale sono 28 i progetti presentati nella serata inaugurale di venerdì, votati con un semplice post-it dagli 83 partecipanti, che adesso si daranno battaglia per aggiudicarsi i premi finali messi in palio dagli sponsor della tappa catanese: una consulenza sulla realizzazione del business plan (dai catanesi Centocinquanta), un anno di associazione a Confindustria giovani, e soprattutto due corsi di formazione: uno su applicazioni per mobile (da Etna Training), e la partecipazione di 10 mesi al development program di Top-Ix, azienda torinese che investe su internet. Non è infatti un caso che i progetti proposti siano tutti rivolti al web: la maggioranza, più di venti, prevedono la realizzazione di portali o servizi online, mentre solo 5 utilizzano internet come un supporto all’attività principale, che prevede la realizzazione di un prodotto o di un servizio.

Lo Startup weekend continuerà fino a domenica, quando alle 18 verranno proclamati i vincitori. Per seguirlo, basta andare sulla pagina Facebook dedicata, oppure interagire con i partecipanti via twitter, con gli hashtag #SWCatania e #6SW.

[foto di Rocco Rossitto]

Leandro Perrotta

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