Ieri, 2 ottobre 2019, il Consiglio comunale di Catania ha impegnato la giunta e il sindaco a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, come era stato richiesto nell’incontro tra il primo cittadino Salvo Pogliese e una delegazione dei 15mila manifestanti al corteo per il clima del 27 settembre. Si tratta di un’azione simbolica con cui il Comune di Catania riconosce il grave stato di crisi ambientale in cui si trova il Pianeta, dovuto alle conseguenze del cambiamento climatico, e si impegna a intraprendere azioni concrete e di sensibilizzazione per fronteggiare l’emergenza.
«Si tratta di un importante passo in avanti, con cui l’istituzione comunale decide di smettere di ignorare il grave problema nel quale ci troviamo», dichiara Paolo Putrino, portavoce del movimento Fridays for future, che da mesi organizza flash mob e azioni di protesta. «Questo dimostra che la pressione e la determinazione delle 15mila persone che hanno deciso di manifestare con noi il 27 settembre riesce a smuovere le istituzioni dall’immobilismo in cui si trovano – prosegue Putrino – e per questo nei prossimi mesi sarà importante continuare a manifestare, perché alla dichiarazione vogliamo che seguano i fatti: un piano per azzerare le emissioni entro il 2030, incrementare il numero degli alberi, mobilità sostenibile, migliorare la gestione del rifiuto sono solo alcuni dei provvedimenti senza i quali la dichiarazione di emergenza è una carta vuota».
A conclusione della manifestazione dello scorso venerdì infatti una delegazione del movimento Fridays for future era stata convocata dal sindaco per discutere le rivendicazioni nei confronti dell’amministrazione comunale. Nel corso dell’incontro era stato consegnato nelle mani del primo cittadino un documento contenente l’elenco dettagliato delle azioni che il Comune avrebbe dovuto intraprendere per ridurre il proprio impatto ambientale.
«La mozione votata il Consiglio comunale non dettaglia azioni concrete, ma si limita a impegnare l’amministrazione a tenere conto degli effetti che le iniziative politiche e amministrative hanno sul clima, a collaborare con altri enti affinché il governo vari un piano per affrontare l’emergenza e ad iniziare attività informative e di sensibilizzazione», aggiunge Sofia Tortorici, referente del movimento di Catania. «Sicuramente un fatto positivo, ma che rappresenta molto meno rispetto a quello che il Comune dovrebbe fare e alle nostre richieste. Finché la situazione resterà questa per noi sono solo parole, adesso bisogna passare ai fatti: se il Comune ha riconosciuto lo stato di emergenza ci aspettiamo che un’emergenza venga trattata come tale, cioè con provvedimenti adeguati e repentini», conclude.
(Fonte: Comunicato stampa Fridays for future Catania)
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