Catania, corsia degli autobus aperta alle bici I ciclisti: «È una vittoria, ma vogliamo di più»

A Catania il movimento Salvaiciclisti, nato per migliorare la sicurezza in città di chi si muove su due ruote, vince una battaglia e non molla la guerra: è di ieri pomeriggio la delibera della giunta comunale che apre alle biciclette alcune corsie preferenziali destinate agli autobus, ai taxi e ai mezzi di emergenza. Ma «abbiamo altre richieste e lotteremo affinché vengano accolte», afferma Andrea Genovese, uno dei fondatori del gruppo etneo. Da piazza Europa a via Etnea, passando per corso Italia, viale XX settembre, viale Libertà e via Umberto, adesso le bici potranno muoversi in una sorta di «pista ciclabile a costo zero». «Un anello agevolmente fruibile dagli amanti delle due ruote anche in considerazione del suo andamento prevalentemente pianeggiante», puntualizza il Comune in una nota diffusa alla stampa.

 

La mappa delle corsie preferenziali aperte ai ciclisti

«La tenacia degli attivisti ci ha portati a una grande conquista», dice Danilo Pulvirenti, di Salvaiciclisti anche lui. «Adesso – continua – se dovessimo avere un incidente saremmo tutelati dal fatto che siamo autorizzati a guidare in quelle corsie dal Comune di Catania». E, secondo Danilo, «la nostra presenza sarà un deterrente per tutti gli automobilisti che credono di fare i furbi imboccando contromano la corsia degli autobus». Due successi condensati in una sola delibera. «La politica catanese si sta avvicinando al nostro movimento – gioisce Genovese – Non so se è per la campagna elettorale dietro l’angolo o per reale interesse, fatto sta che le cose si stanno muovendo». Ne è sintomo, secondo gli amanti delle due ruote a pedali, il fatto che «Catania è una delle tre città in Italia ad aver dato ai ciclisti il permesso di usare le corsie preferenziali». Del resto, era stato il ministero dei Trasporti a dare ai Comuni il via libera su questa decisione, ma sembra che l’amministrazione etnea sia stata una delle prime a recepirla. «Il fatto che si stia discutendo in questi giorni del piano generale del traffico urbano, poi, ci rende la vita più facile», ammette Andrea Genovese. Perché negli ultimi tempi a Palazzo degli elefanti la discussione sulla viabilità si è fatta più intensa e già nei prossimi mesi il progetto – che prevede anche 14 chilometri di corsie preferenziali – potrebbe passare al vaglio del consiglio comunale.

Salvaiciclisti, però, aveva formulato un decalogo e lo aveva presentato nel corso di una grande manifestazione di strada, il 28 aprile 2012, in concomitanza con tante altre città nel mondo. «La ciclabilità delle corsie preferenziali l’abbiamo portata a casa – prosegue l’attivista – Adesso tocca alle rastrelliere». Di parcheggi per le biciclette a Catania non ce n’è «e, per via del caro benzina, ci sono sempre più ciclisti». «La città è una selva di bici attaccate ai pali, appoggiate ai muri, incastrate unni è gh’è». Le risorse economiche del Comune, si sa, sono limitate: «Per questo abbiamo pensato di risolvere il problema con una proposta: far acquistare le rastrelliere ai privati, dando loro il permesso di metterci sopra la pubblicità». Una sorta di sponsorship, insomma, che si tradurrebbe in un servizio in più per la cittadinanza. Su questo punto, la decisione probabilmente arriverà nei prossimi giorni. «Noi staremo a vigilare», promette Genovese.

Il movimento, intanto, ha compilato una mappa di consigli per l’amministrazione comunale. Ci sono suggerimenti sui punti in cui installare piattaforme di bike-sharing, inviti a realizzare attraversamenti ciclabili e «segnalazioni sui punti della città più pericolosi per noi in bici, cioè quelli in cui il traffico veicolare e il traffico ciclistico vengono a contatto in maniera troppo brusca per essere sicura». Un elenco di segnalazioni che «si spera il Comune vorrà accogliere». Nel frattempo, però, «è già tanto quello che è stato fatto».

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Luisa Santangelo

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