Un gruppo di circa cinquanta tifosi del Catania ha atteso più di un’ora all’aeroporto di Fontanarossa prima di arrivare a un breve contatto con i calciatori. Il pullman della squadra reduce dal pesante 4 a 0 subito a Verona, è stato bloccato per alcuni minuti all’uscita dello scalo, dopo vari tentativi di sviare l’attenzione dei contestatori. L’appuntamento, per i tifosi, era alle 18.30 al terminal arrivi, senza sciarpe e striscioni a vista. Lì, a pochi metri, il pullman vuoto della squadra etnea, attorniato dalle forze dell’ordine a fare da esca: ci vogliono infatti altri 15 minuti perché il mezzo venga portato in un’area non accessibile al pubblico dell’aeroporto, nei pressi della torre di controllo. Qualche momento di sbandamento ma i tifosi non demordono e a piedi si avviano verso l’area sorvegliata. Dalla quale, dopo un’attesa di circa mezz’ora, il pullman va via, vuoto, ritornando nella pista, presumibilmente per recuperare i giocatori.
Sono le sette e mezza quando una parte dei tifosi si disperde. Rimane sul posto solo un ultimo gruppo, che intorno alle otto riesce a fermare il pullman. A giocatori, tecnico e dirigente arrivano chiare due richieste: la prima è l’abbandono della maglia rossazzurra, quella tradizionale a strisce, per manifesta «mancanza di dignità». La seconda, quella di far giocare d’ora in avanti solo i giovani della Primavera. Un’idea forse non così campata per aria, vista l’ottimo esordio del giovane Simone Caruso, unica nota positiva della giornata tremenda dei rossazzurri.
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