Uno dei pregi di Cristiano Lucarelli, tornato da poco più di una settimana a essere il tecnico del Catania, è la schiettezza: estrema, alle volte quasi spiazzante. Ieri, nella conferenza stampa precedente alla gara contro il Bari di questo pomeriggio, il mister non ha fatto giri di parole per descrivere l’attuale situazione in campionato. «Non voglio che i giocatori guardino la classifica, non dobbiamo raccontarci barzellette. Il primo posto – ha sentenziato il tecnico toscano – è ormai lontanissimo. Dobbiamo riuscire a piazzarci nel modo migliore ai playoff, arrivandoci al massimo della condizione». La Coppa Italia, quindi, diventa un obiettivo importante: «Quest’anno non si trascura. Non possiamo permetterci di scegliere il piatto dove mangiare».
Una fotografia chiara e nitida dell’attuale situazione in casa Catania. Dopo undici giornate, d’altronde, l’Elefante è decimo a quota 16 punti, col primo posto della Reggina ormai distante nove lunghezze e la corazzata Bari, rivale di giornata, avanti di cinque punti. La corsa è ancora lunga, questo è chiaro: ma bisogna recuperare in fretta smalto e brillantezza, per evitare di impantanarsi in situazioni dalle quali è difficile uscire. La gara con i Galletti, forse, arriva nel momento peggiore, con gli etnei in crisi di risultati e fiducia e con tanti, troppi calciatori infortunati o fuori forma. È in questi frangenti, però, che bisogna provare a tirare fuori il carattere, tentando di sbarrare il passo a uno squadrone costruito per stravincere questo campionato.
Il Bari di Luigi De Laurentiis, figlio di Aurelio, ha vinto di slancio la D ed è approdato in terza serie la scorsa estate con la volontà di compiere subito il doppio salto. Le difficoltà iniziali hanno spinto il club a silurare Giovanni Cornacchini, affidando la panchina a un tecnico pragmatico ed esperto come Vincenzo Vivarini. I risultati si sono visti subito, con i biancorossi reduci da quattro vittorie e due pareggi. La rosa, d’altronde, è di prim’ordine: in attacco gioca l’ex rossazzurro Mirko Antenucci, reduce dagli anni in Serie A con la Spal. Provengono dalla B i centrocampisti Andrea Schiavone e Manuel Scavone, assieme all’ala Tomasz Kupisz. In difesa spicca l’esperienza di Valerio Di Cesare e Alessio Sabbione, con l’ex Parma Pierluigi Frattali in porta.
Oggi sarà sfida tra moduli a specchio. Sia Lucarelli che Vivarini, infatti, adotteranno il 3-5-2. In casa rossazzurra rientra Jacopo Dall’Oglio, mentre sono ancora fuori causa Andrea Esposito, Davide Di Molfetta, Christian Llama e Vincenzo Sarno. Sarà probabile rivedere capitan Marco Biagianti al centro della difesa, come nel beffardo pareggio di mercoledì contro il Bisceglie: Giovanni Marchese e Giuseppe Pinto, invece, lottano per un posto sulla fascia sinistra. Più degli uomini in campo, però, conterà l’atteggiamento: servirà quindi la compattezza intravista quattro giorni fa e, soprattutto, una maggior cattiveria e convinzione sotto porta. Partire con gli sfavori del pronostico, paradossalmente, potrebbe far bene a una squadra abituata a esaltarsi tra le mura amiche.
Probabili formazioni:
Catania (3-5-2): Furlan; Mbende, Biagianti, Silvestri; Calapai, Lodi, Welbeck, Rizzo (Dall’Oglio), Marchese (Pinto); Mazzarani, Di Piazza (Curiale). Allenatore: Lucarelli.
Bari (3-5-2): Frattali; Sabbione, Di Cesare, Perrotta; Kupisz (Berra), Schiavone, Awua, Scavone, Costa; Antenucci, Simeri.
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