Poteva essere la seduta decisiva, ma per il regolamento che disciplina l’installazione dei chioschi si dovrà ancora attendere. Ieri, sul punto all’ordine del giorno a palazzo degli Elefanti non è stato raggiunto il numero legale. La seduta è stata rinviata al Consiglio che si riunirà in questa giornata. Oltre a costituire parte del commercio, i chioschi custodiscono la tradizione etnea, dove poter gustare seltz limone e sale, mandarinetti o un tamarindo. Da qualche giorno l’argomento è tornato sotto i riflettori della politica catanese, dopo un’ampia discussione con commissioni e uffici comunali. Nella seduta di ieri, in cui a rappresentare la giunta dopo la sospensione del sindaco Salvo Pogliese è stato il suo vice, Roberto Bonaccorsi, il punto all’ordine del giorno è stato sollevato da Manfredi Zammataro e Bartolo Curia, che a distanza di poco più di due anni sono tornati a proporre lo schema per permettere a commercianti e agli uffici di agire in sinergia e non attraverso pareri temporanei o che passano dalle sedi di tribunale, com’è successo fino a oggi.
«Il regolamento è presso a poco uguale a quello precedente, ci sono delle piccole variazioni che incrementano la tutela del decoro urbano – afferma Zammataro a MeridioNews – La delibera si attende da 30 anni, adesso abbiamo chiesto i pareri delle commissioni Urbanistica e Mobilità, oltre a quello dell’assessore al Commercio: tutti si sono detti favorevoli davanti a un documento che consideriamo davvero ben strutturato. Inoltre, abbiamo avuto anche i pareri positivi delle associazioni di categoria: si tratta di dare finalmente un segno di trasparenza e legalità per un’attività che è parte del tessuto del nostro contesto economico. Chiunque vorrà, potrà dare inizio a un’attività, ma con regole precise». Sull’argomento, finora si è navigato nell’ombra e nell’incertezza. Prima del 2019 gli stessi consiglieri lamentavano una proliferazione indiscriminata dei chioschi, alcuni anche «fuori dal contesto» in posizioni poco consone.
Nell’attesa di un documento che disciplinasse la questione, gli uffici del Comune avevano aperto la possibilità di un’autorizzazione temporanea da affidare ai privati che volevano dare inizio all’attività: lasciapassare che tuttavia era sempre «subordinato a un regolamento», di cui però non c’è stato traccia. Non sono mancate poi le questioni giudiziarie che hanno visto i commercianti impugnare i dinieghi degli uffici davanti al Tribunale amministrativo per tutti coloro a cui era stata rifiutata l’autorizzazione. «Davanti ad alcune istanze. il tribunale aveva dato ragione ai privati, condannando il Comune e ha rivisto le autorizzazioni: secondo la magistratura si vincolava l’iniziativa del privato – continua il consigliere – Per questo motivo noi abbiamo richiesto, tra i tanti, anche il parere dell’Avvocatura del Comune così da poter evitare delle conseguenze alla casse dell’ente».
In attesa che il Consiglio riesca a dare un parere decisivo Zammataro replica alla domanda sul perché un documento in materia, negli anni scorsi, non è stato mai approvato, scagionando l’attuale giunta. «Non è colpa di Pogliese – replica – Credo che queste siano conseguenze dettate da una mancata programmazione generale degli anni passati, che oltre tutto non è riuscita a fornire un Piano regolatore generale. Adesso la proposta arriva dal Consiglio – conclude – Sono sicuro avremo un l’approvazione il prima possibile».
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