I ricordi, i precedenti e gli aneddoti (purtroppo non tutti positivi) si sovrappongono: domenica pomeriggio Virtus Francavilla e Catania si incrociano per la terza volta nella loro storia, la seconda in terra pugliese. La partita dello scorso anno evoca sensazioni amare: il 20 novembre del 2016, allo stadio Giovanni Paolo II di Francavilla Fontana, il Catania allora guidato da Pino Rigoli non riesce ad approfittare del vantaggio numerico causato dell’espulsione del portiere avversario Casadei a fine primo tempo, subendo nella ripresa il sorprendente predominio dei padroni di casa concretizzatosi con la rete di M’Bala Nzola nei minuti di recupero.
Una gara paradossale, emblema del mal di trasferta che troppo spesso accompagna i rossazzurri: nonostante un secondo tempo in superiorità numerica, infatti, il Catania ha rischiato di affondare a più riprese, crollando in vista del fischio finale. Il portiere etneo Pisseri, prima di capitolare, era stato protagonista assoluto sventando le numerose occasioni da rete create dai pugliesi: una vittoria clamorosa quella della Virtus, l’esempio di come in Lega Pro corsa, cuore e polmoni contino molto di più di blasone e piedi buoni. Un concetto, quest’ultimo, ripreso spesso sia dall’allenatore rossazzurro Cristiano Lucarelli, sia dal direttore Pietro Lo Monaco: la cifra tecnica superiore, senza grinta e intensità, serve a ben poco. Contro il Lecce, la scorsa settimana, Biagianti e compagni hanno dato una grande risposta: il 3-0 ai salentini ha allontanato le nubi sulla squadra, dopo il balbettante inizio caratterizzato dal pareggio interno col Fondi e dall’inopinato ko di Caserta.
La sfida della truppa rossazzurra, adesso, è quella di trovare la necessaria continuità di risultati, facendo la voce grossa anche in trasferta. Rispetto alla gara dello scorso novembre, però, cambia lo scenario: si gioca infatti allo stadio Franco Fanuzzi di Brindisi, a causa dei lavori che interessano l’impianto sportivo di Francavilla Fontana. Il Catania non calca il terreno di gioco dello stadio brindisino da ben 14 anni: ultima apparizione è stata l’1-1 dell’estate 2003 in Coppa Italia, con la squadra all’epoca allenata da Stefano Colantuono andata in svantaggio per una rete siglata da Francioso, a cui rispose nei minuti finali l’indimenticabile Lulù Oliveira. Nei precedenti fuori casa col Brindisi, il Catania è riuscito a vincere una sola volta in nove occasioni (nel lontano 1977-78), con ben sei sconfitte sul groppone. Vincere domenica aiuterebbe quindi a sfatare due tradizioni negative in un colpo solo.
Capitolo formazione: ventitré i convocati per la trasferta in terra pugliese, con Lucarelli che dovrebbe affidarsi all’ormai collaudato 3-5-2, confermando quasi in blocco la squadra che tanto bene ha fatto contro il Lecce sabato scorso. Marchese quindi spostato dalla difesa a quinto di sinistra a centrocampo, con un probabile ballottaggio tra Bogdan e l’ultimo arrivato Blondett nel trio di giocatori arretrati. Dovrebbe essere confermato anche il resto del reparto mediano, con Esposito preferito a Semenzato sulla fascia destra, e la batteria di centrali composta da Lodi, Biagianti e Caccetta. In avanti, spazio alla ormai solita coppia formata da Curiale e Russotto: probabile però che a partita in corso ci sia spazio per il bomber Francesco Ripa. Dall’altra parte, il tecnico Gaetano D’Agostino, ex calciatore tra le altre di Palermo e Udinese, sembra orientato a confermare il 3-4-1-2: spiccano le presenze dei siciliani Maccarrone e Prestia in difesa. Calcio d’inizio domenica pomeriggio alle 16:30.
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