«Vince Castiglione, continua a vincere la Sicilia». Se lo ripetono da giorni i tremila abitanti del piccolo centro della valle dell’Alcantara, che figura fra i venti Comuni italiani – uno per regione – che concorrono per il titolo di Borgo dei borghi. Il riconoscimento, che viene assegnato attraverso una votazione web dalla trasmissione di Rai 3 Kilimangiaro, nelle ultime tre edizioni ha parlato siciliano. A partire dal 2014, infatti, il premio ha fatto la spola fra Gangi, Montalbano Elicona e Sambuca di Sicilia. Borghi di grande fascino storico e naturalistico, lontani dalle più importanti vie di comunicazione, eppure saliti alla ribalta turistica nazionale grazie al traino dell’interesse suscitato dalla vetrina televisiva.
Da qui l’aumento dei visitatori e un benefico effetto sull’incremento di servizi e attività legate all’ospitalità: qualcosa di insperato fino a pochi anni fa per località alle prese con depressione economica, invecchiamento demografico e spopolamento. Per questo a Castiglione si spera nell’impresa del quarto titolo isolano, possibile viste le regole del gioco – sul sito www.kilimangiaro.rai.it chiunque può iscriversi e votare fino al prossimo 2 aprile – e dunque alla portata di un Comune piccolo per popolazione residente, ma con un territorio tanto esteso da giungere fino alla cima dell’Etna, risalendone il versante nord.
«Il nostro appello è rivolto a tutti i siciliani, a chi abita intorno all’Etna e oltre – dice il vicesindaco Concetto Stagnitti, che si è occupato del percorso del paese all’interno dell’associazione de I Borghi più belli d’Italia, fatta di oltre 250 Comuni italiani – il voto di ciascuno di noi può dare una nuova importante opportunità alla nostra Isola». Le carte per giocare la partita da protagonista Castiglione le ha tutte. Un centro storico di matrice medievale, costellato di chiese, dimore e palazzetti edificati nel corso di dieci secoli ed arroccato intorno al Castello di Lauria. Le attrazioni naturalistiche, dalle contrade intorno al fiume Alcantara, fra siti preistorici e la Cuba bizantina di Santa Domenica, fino ai boschi etnei, attraverso cui si risale fino ai crateri di quota 3000. In mezzo, i vigneti intorno alle frazioni Solicchiata e Passopisciaro, dove ha preso forma la vera grande novità socioeconomica degli ultimi dieci anni alle falde del vulcano, il boom del vino Etna doc. Le campagne di Castiglione, svuotate da emigrazione e crisi agraria, adesso rifioriscono nel segno degli investimenti di viticoltori sia italiani che stranieri, la base per un rinnovamento della produzione vinicola che guarda soprattutto all’export.
«Credo molto nella riscoperta turistica legata alle bellezze e alle attività del nostro territorio», aggiunge don Roberto Fucile, il parroco del paese, cui tocca occuparsi di ben dieci chiese. Gli edifici sono stati inseriti in un itinerario storico che parte dal Museo dei Santi Pietro e Paolo, fortemente voluto dal giovane sacerdote, ospitato nella Chiesa di Sant’Antonio. «Quello che manca però sono i giovani, la parte più dinamica della società – riflette don Roberto – ma tocca ai castiglionesi che sono rimasti lavorare a nuovi progetti legati al nostro patrimonio ed al turismo».
Patrimonio che domenica scorsa è andato in onda su Rai 3, nel corso della puntata di Kilimangiaro dedicata al centro etneo. Un servizio che però non ha soddisfatto qualcuno degli abitanti di Castiglione. «Siamo molto delusi – dice Nunzio Valentino, gestore di un albergo diffuso che si trova nel quartiere ebraico – non abbiamo visto immagini né dell’Etna né delle Gole dell’Alcantara, che sono tutte parti del nostro territorio». Probabilmente esigenze di montaggio, ma anche le giornate di cielo nuvoloso capitate durante la visita della troupe di Rai 3, hanno portato la trasmissione a confezionare, secondo Valentino e un buon numero di cittadini-telespettatori, «una panoramica per nulla esaustiva». «Adesso occorre però stare uniti e votare compatti per Castiglione – conclude l’imprenditore – in futuro avremo senz’altro nuove opportunità per promuovere le bellezze del nostro paese».
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