Castelvetrano, Asp nega epidemia di gastroenterite Farmacista: «Allora perché vendiamo più farmaci?»

L’acqua della rete idrica di Castelvetrano è inquinata, ma a oggi non avrebbe causato danni alla salute dei cittadini. A sostenerlo è l’Asp di Trapani che questa mattina, con una nota ufficiale, ha confermato la presenza di batteri di escherichia nei campioni prelevati dai rubinetti castelvetranesi affermando al contempo che nessuna segnalazione di malattie sarebbe arrivata all’Azienda sanitaria provinciale. «Non sono stati segnalati, da parte delle strutture sanitarie della zona, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, casi di malattie infettive correlati all’evento, come dissenterie batteriche, epatite A, febbre tifoide, gastroenteriti», dichiara il direttore del dipartimento di Prevenzione Francesco Di Gregorio.

La dichiarazione ha suscitato più di una perplessità in chi da giorni fa i conti con disagi fisici. «È una posizione assurda quella dell’Asp – dichiara Serena Navetta del Tribunale del malato -. I casi sono noti a tutti, il pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano ha ricevuto decine di accessi da parte di persone che presentevano i sintomi della gastroenterite e i medici hanno prescitto loro i farmaci per combattere l’infezione». Secondo il Tribunale del malato, le infezioni intestinali registrate al pronto soccorso tra luglio e agosto sarebbero raddoppiate. Dal Vittorio Emanuele, tuttavia, al momento non arrivano conferme: «Non abbiamo ancora contezza della situazione, perché non siamo noi a ricevere i pazienti. Dobbiamo attendere di avere dati precisi», commentano dalla direzione.

Nel frattempo, mentre sui social network sono molte le persone che, oltre a raccontare la propria esperienza, si chiedono quanto l’emergenza rientrerà e si potrà tornare a usare l’acqua senza correre rischi, a confermare la diffusione delle infezioni è anche un farmacista del posto. «L’aumento di farmaci, anche antiobiotici, per curare le gastroenteriti c’è stato ed è evidente – commenta -. Mi sembra strano che l’Asp non sia al corrente di quanto è accaduto e sta accadendo. Se si può parlare di epidemia? Direi proprio di sì». Inoltre, l’assenzza dell’epidemia non spiegherebbe il motivo dell’aumento delle prescrizioni mediche. «L’Asp dovrebbe a questo punto avviare delle indagini tra i medici di base. Perché bisognerebbe capire perché stiano prescrivendo di colpo l’acquisto di particolari tipi di medicine», conclude il farmacista.  

Simone Olivelli

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