Dopo anni di incuria e oblio, il Castello Utveggio potrebbe tornare agli antichi fasti di un tempo. L’assessorato all’Energia, infatti, ha approvato la prima tranche di immobili regionali interessati da interventi per l’efficientamento energetico. Il maxi-piano da 30 milioni di euro, con risorse dal Po Fesr 2014/2020 (azione 4.1.1), riguarda un centinaio di interventi (per la precisione 111) promossi dal governo Musumeci per il proprio patrimonio e punta a ridurre i consumi e ottenere risparmi e la riqualificazione del patrimonio immobiliare del dipartimento dei Beni culturali. Il decreto di approvazione della graduatoria – a firma del dirigente generale del dipartimento dell’Energia Tuccio D’Urso – è stato pubblicato oggi sul sito della regione.
Gli interventi finanziati, nel complesso, prevedono la ristrutturazione degli edifici, l’installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo e la gestione dei consumi per la riduzione delle emissioni e per la produzione di energia da fonte rinnovabile. «Per costruire un futuro migliore per i nostri figli e i nostri nipoti – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – bisogna investire su fonti di energia che riducano drasticamente l’impatto sull’ambiente e, allo stesso tempo, consentano di realizzare economie nei consumi che possono essere dirottate su obiettivi importanti per la collettività. Quello di oggi è un ulteriore passo in questa direzione. Andiamo avanti con convinzione».
Tra le decine di progetti – il termine ultimo per le istanze è scaduto il 3 luglio scorso -, sono numerose le opere e siti presidenziali e del demanio regionale. Tra gli edifici in attesa di un intervento, quasi una trentina quelli nel capoluogo siciliano: tra questi l’Albergo delle Povere, la Casina Cinese, il Castello della Cuba, il Castello Maredolce e della Zisa, il Chiostro di San Giovanni degli Eremiti. E ancora, il Museo archeologico regionale Antonino Salinas, quello regionale d’Arte moderna e contemporanea, Palazzo Abatellis, Palazzo Mirto, il Parco archeologico di Himera, solo per citarne alcuni. Ma il primo a essere interessato dai lavori sarà il Castello Utveggio per il quale sono stati destinati, esattamente, 5,8 milioni di euro.
Risorse che, oltre a rendere la struttura moderna sotto il profilo dei costi e della gestione energetica, potrebbero rappresentare una svolta per la struttura che da oltre tre anni si trova in stato di abbandono . Dopo la chiusura del Cerisdi a marzo 2016, infatti, quello che è stato a lungo il centro di alta formazione della Regione Siciliana è rimasto preda di vandali e curiosi. Nel corso degli anni in molti hanno cercato di riportare l’attenzione sul monumento. Oltre all’impegno del Comune di Palermo, rimasto inascoltato, tra i primi a muoversi anche un’associazione di cittadini, Salviamo Castello Utveggio. Nato ad ottobre 2017, e sottoscritta da oltre 100 personalità della politica, della giurisprudenza e della cultura siciliana, l’ente intende proporsi come intermediario tra la Regione e le istituzioni pubbliche e private che vorranno proporre progetti per il rilancio del luogo. Persino il deputato del Partito Democratico Michele Anzaldi ha sollevato due anni fa il problema alla Commissione Cultura della Camera. Tutti appelli fino ad ora, tuttavia, caduti nel vuoto: che sia finalmente la volta buona?
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