Castello Ursino, turista picchiato e derubato «La sua vacanza è finita al primo giorno»

Aveva scelto Catania come meta delle sue vacanze, dopo un Erasmus a Venezia. Nicolas, 24 anni, francese, era arrivato solo ieri nel capoluogo etneo, ma era già curioso di visitarla con l’occhio attento di uno studente di architettura, incuriosito dal barocco. Così, la prima sera del suo soggiorno, va a fare una passeggiata in zona castello Ursino, tra le più importanti bellezze etnee. Ma, dopo l’incontro con due scippatori e una violenta colluttazione, la sua vacanza – che avrebbe dovuto proseguire ad Agrigento e Palermo – è già terminata. «Adesso Nicolas, con la passione per l’architettura e la sua storia, con un occhio nero, dolori e lividi da tutte le parti, attende di trovare il volo per tornare a casa, abbandonando l’idea di visitare la nostra isola», racconta a CTzen Marcello Ranno, manager dell’Ostello degli elefanti, tra piazza Università e piazza Duomo, dove Nicolas soggiorna.

Tutto succede l’altro ieri intorno alle 22.30, quando Nicolas si immette su via Scuto, la strada che costeggia il Castello, e arriva fino alla villa Pacini. Ma la passeggiata viene interrotta da due ventenni a bordo di uno scooter che avvicinano il turista, lo scaraventano per terra, gli tappano la bocca con una mano, lo immobilizzano e gli frugano in tutte le tasche, rubandogli il portafoglio e dieci euro. «Nicolas aveva con sé anche uno zaino a spalla con dentro un computer, una macchina fotografia e l’occorrente per disegnare», racconta Ranno. A nulla serve divincolarsi perché, quando il giovane riesce a scappare, i due lo rincorrono e lo picchiano, con calci e pugni in faccia, prima di rubargli anche gli ultimi oggetti.

«Per fortuna una signora si trovava a passare e ha subito chiamato la questura – continua Ranno – Sono arrivate subito una volante e un’ambulanza, ma i malviventi si erano già dileguati con la refurtiva». Nicolas, malconcio, è adesso ospite dell’ostello come tanti prima di lui. E aspetta solo di trovare un volo per tornare a casa. «In sei anni di gestione ho visto e sentito raccontare diversi tipi di racconti di furti e scippi, ma mai con così tanta violenza», commenta Ranno. Che di altri esempi può farne parecchi. «Di solito i miei clienti sono viaggiatori singoli che stanno fuori anche per uno o due mesi – spiega – Sono i meno colpiti perché sono giovani e non sembrano tanto facoltosi, ma a volte li vedono confusi, in una stradina solitaria, e li derubano». O ci provano, come succede spesso con gli scippi delle borse, non sempre riusciti per la resistenza dei turisti.

«Ricordo il mio primo caso da gestore. Un turista cinese aveva percorso tutta via Plebiscito a piedi – racconta Ranno – A un tratto, mentre spostava il borsello da una spalla all’altra, lo hanno scippato. Lui ha provato a inseguire i malviventi e, quando è tornato indietro, non c’era più nemmeno il suo trolley». Anche lui, come Nicolas, fu ospitato dalla struttura dove alloggiava. «Perché in questi casi anche noi gestori ci perdiamo – conclude Ranno – Ospitiamo i clienti gratis, prestiamo loro dei soldi e ci fidiamo che ce li restituiscano. Ma di certo loro, dopo casi come questo, non escono più per le vie di Catania».

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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