Aprirà la sera del 3 aprile, in contemporanea con la mostra Pablo Picasso e le sue passioni: parliamo del bookshop del Castello Ursino di Catania. Si tratta di uno spazio all’interno del museo civico comunale che verrà gestito da Officine culturali e dall’agenzia Karma communication, che hanno vinto, da unici partecipanti, un bando comunale pubblicato lo scorso ottobre. Da anni l’associazione culturale si occupa della promozione e fruizione, con visite guidate ed eventi, del Monastero dei Benedettini di piazza Dante, all’interno del quale è nata la collaborazione con l’agenzia di comunicazione. All’interno della sala XIII della fortezza di piazza Federico di Svevia le due realtà avvieranno un’attività di vendita di prodotti editoriali, merchandising dedicato al Castello e alle sue opere, ma anche a tema con le mostre che verranno, a cominciare proprio da quella di Picasso che andrà avanti fino al 28 giugno. Ci saranno poi collezioni originali di artigiani siciliani, prodotti nati da progetti di legalità, ma anche proposte culturali e approfondimenti museali. Simile all’esperienza del Monastore, gestita da ottobre del 2013 proprio da Officine culturali all’interno della sede del polo umanistico dell’università di Catania in piazza Dante, il nuovo spazio è stato denominato Cub, ovvero Castello Ursino bookshop.
Il bando, pubblicato dal Comune di Catania lo scorso ottobre, prevede una concessione in esclusiva dello spazio per quattro anni, con l’unico onere per i gestori di corrispondere un canone di novemila euro l’anno. In cambio, oltre alle attività proprie del bookshop, «avremo a disposizione lo spazio per ospitare degli eventi, in modo che Cub possa essere un polo di riferimento turistico e culturale per i turisti che giungono a Catania per scoprire un pezzo unico di Sicilia, ma anche per i catanesi ai quali verrà proposto un nuovo modo di vivere il castello svevo», spiega Francesco Mannino, presidente di Officine culturali.
«Quella con Karma Communication – prosegue Mannino – è una scommessa che ci permetterà anche di creare nuovi posti di lavoro, ma è al tempo stesso un esperimento impegnativo. Forse questa stessa considerazione, ma attribuendole un significato diametralmente opposto, l’ha fatta anche chi non si è sentito di presentare la propria proposta al bando di gara», afferma il presidente di Officine culturali, in riferimento al fatto di essere stati gli unici partecipanti al bando. «Noi – prosegue Mannino – nonostante l’aggiudicazione non sia a costo zero, con la concessione della sala XIII che in quattro anni costerà 36.200 euro, cioè poco più di 750 euro al mese, abbiamo scelto di scommettere e investire sulla nostra città e sul valore civico dei suoi musei, sul turismo culturale e di comunità e sulla sua comunicazione, per un progetto che non può avere solo un’anima commerciale, ma è teso a proporre idee e servizi a coloro i quali, dal momento dell’apertura di Cub, ci auguriamo che abbiano un motivo in più per visitare il Castello. Troveranno non solo prodotti, ma un modo diverso di comunicare il nostro patrimonio culturale. Noi, per conto nostro, non accoglieremo clienti, ma consumatori di cultura», conclude Francesco Mannino.
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