Una storia fatta di omertà, bugie, tentativi di nascondere una triste realtà. Una storia che coinvolge una ragazzina di 15 anni, che sarebbe stata costretta a crescere troppo in fretta e a supportare il peso degli abusi subiti.
Nuovi sviluppi nell’ambito dell’inchiesta Orco, condotta dai carabinieri della compagnia di Castellammare del Golfo, guidati dal maresciallo Luigi Gargano, che aveva portato all’arresto, nel 2015, di un pregiudicato di 45 anni, accusato di aver abusato della figlia. A far scattare le indagini, due anni fa, proprio l’adolescente, che più volte aveva raccontato ai familiari di aver subito queste attenzioni senza però ricevere alcun aiuto. Gli unici a credere ai suoi racconti, il fratello maggiore e la nonna che alla fine l’hanno convinta a denunciare le violenze subite.
Questa mattina, all’alba, i militari dell’Arma hanno messo le manette a un quarantenne, cugino del padre, condannato a 12 anni di reclusione in primo grado. Le indagini degli investigatori sono andate avanti anche dopo l’arresto del padre della quindicenne, portando alla luce un’altra storia di violenza. L’episodio, risale a giugno del 2015 quando, durante una serata trascorsa con amici presso la località Acque calde, tra Alcamo e Castellammare del Golfo, il quarantenne avrebbe afferrato alle spalle la nipotina abusando sessualmente di lei approfittando dell’oscurità e della zona poco frequentata. L’operazione, è stata denominata Orco bis.
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