Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è arrivato a Palermo in tarda mattinata. Dopo aver sorvolato i luoghi della tragedia e aver fatto visita ai familiari delle vittime di Casteldaccia al Policlinico, è arrivato in prefettura per un briefing con tutte le interforze. Ad accoglierlo la prefetta Antonella De Miro, insieme al capo dipartimento della protezione civile nazionale Angelo Borrelli, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il questore Renato Cortese, il comandante provinciale della guardia di finanza Giancarlo Trotta e il comandante provinciale dei carabinieri Antonio Di Stasio.
Il premier subito dopo ha incontrato la stampa. «Ho deciso di venire dopo la tragedia nel Palermitano che ha seminato nove vittime. Ma tengo in considerazione anche quei turisti tedeschi sorpresi dalle precipitazioni e che non ce l’hanno fatta. Sono tragedie che vedono il governo vicino ai familiari, ho incontrato Giordano al Policlinico – dice il premier, alludendo a uno dei sopravvissuti di Casteldaccia -. Ma voglio ringraziare sempre la macchina della protezione civile e di tutti i corpi coinvolti nel soccorso. Il primo obiettivo è ripristinare la viabilità, il governo è concentrato sull’ammodernamento del sistema infrastrutturale e lo stiamo facendo con la manovra di bilancio. Sono investimenti che richiedono un intervento di medio e lungo termine».
Scendendo nel dettaglio su quali provvedimenti potranno essere presi in un arco di tempo più immediato, il premier è stato conciso e lapidario. «Ho annunciato che al Consiglio dei Ministri porteremo le ragioni dell’emergenza e la Sicilia ha già fatto al sua richiesta e stanzieremo le prime somme». Il premier Conte sottolinea quali interventi dovranno essere portati avanti e non solo in Sicilia, ma a livello nazionale. «Ho già detto che c’è una vigile attenzione su questo fronte e riguarderà sia le infrastrutture immateriali che materiali – spiega -. Abbiamo messo a disposizione un miliardo per il ministro dell’Ambiente per salvaguardare il territorio e le vite umane e ulteriori 59 milioni per regolare i flussi d’acqua. È necessario avviare e completare un’opera per mettere in sicurezza il sistema idrogeologico. La sicurezza delle vite umane va salvaguardata. Abbiamo registrato qualche intoppo burocratico ad esempio anche solo per abbattere un albero. Dobbiamo orientare nuovamente la legislazione e superare le lungaggini burocratiche».
Le regioni più martoriate sono Calabria, Sardegna, Sicilia, basso Lazio e le province autonome di Trento e Bolzano. «La settimana prossima faremo un Cdm straordinario e la Sicilia, che ha già chiesto un primo intervento, è stata presa in considerazione e dopo questi fatti sarà chiamata a riformulare la sua richiesta. Noi daremo le somme per mettere a punto il primo intervento e per ripristinare il sistema viario, ma andranno successivamente reintegrate». Nel territorio siciliano è intervenuto tra le varie forze è intervenuto anche l’esercito. «Nella riunione operativa che abbiamo appena concluso in prefettura loro si sono seduti al tavolo, a loro fino ad ora è spettato il compito di ripristinare la viabilità insieme ai tecnici dell’Anas. Al momento nel Palermitano ci sono Comuni isolati, ma nelle prossime ore contiamo che il sistema viario sia risistemato».
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