Casteldaccia, grandi affari sotto il sole

di Lorenzo Canale

La “rivoluzione” del presidente della Regione Rosario Crocetta forse non vale per il suo braccio destro Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Megafono all’Ars, Sindaco del Comune di Casteldaccia fino al giugno scorso.

Una gestione, quella del Comune di Casteldaccia, da parte di Di Giacinto, piena di ombre e dubbi. Che dimostra un metodo che, nei fatti, nega la ‘trasparenza’ e la legalità proclamate dal duo Crocetta-Lumia.

Dopo aver snocciolato i casi del Project Financing e della riscossione tributi (Esseci e Serit), LinkSicilia vi propone l’inchiesta – in collaborazione con Lorenzo Canale Blog – sul caso del fotovoltaico a Casteldaccia. Convenzione affidata senza bando di gara, in piena campagna elettorale, senza tenere conto delle opportunità del Patto dei Sindaci dell’Unione Europea, promossa, tra l’altro, dallo stesso presidente Crocetta.

Sul caso è stata presentata un’interrogazione parlamentare – a firma di Fabrizio Ferrandelli e Mariella Maggio (entrambi del Pd) – nel dicembre scorso. La Regione ha predisposto un’ispezione e l’ispettore è stato nominato solo di recente. In altre parole, tra la richiesta di controlli per il Comune di Casteldaccia e l’inizio dei controlli – nella ‘Repubblica della Legalità’ di Crocetta – sono passati ben sette mesi!

Vediamo così che i tempi della legalità non sono tempi celeri, specie se si tratta del braccio destro del presidente della Regione.

Per i prossimi 20 anni i tetti degli edifici pubblici di Casteldaccia saranno a disposizione di una ditta privata per l’istallazione di pannelli fotovoltaici. Questa venderà al Comune l’energia prodotta, tagliando fuori l’ente pubblico da ogni possibilità di innovazione tecnologica, risparmio e guadagno in materia energetica.

Con una delibera di giunta firmata il 23 ottobre, l’Amministrazione ha messo a disposizione in comodato d’uso gratuito alla ditta Enerventi s.p.a. – con sede a Milano – i tetti di tutte le scuole di Casteldaccia, dei locali del Centro Diurno in via Ugo La Malfa e delle sedi municipali in via Roma e in via Ospizio. Durata del contratto: 20 anni.

Una decisione che, leggendo le carte, sembra essere stata presa in fretta e furia. L’approvazione della giunta comunale, infatti, è arrivata il giorno dopo la presentazione del contratto da parte della ditta. L’amministrazione ha avuto il tempo di analizzare la proposta? Pare proprio di no. L’approvazione del contratto, inoltre, è l’ennesima mossa che va contro le norme vigenti, visto che per un’iniziativa del genere ci vuole un apposito regolamento approvato dal Consiglio comunale e una gara ad evidenza pubblica. Niente di tutto questo, invece.

Eppure, secondo l’Amministrazione, l’operazione sarebbe vantaggiosa. La ditta venderà l’energia al Comune con uno sconto del 55% relativamente al primo anno e con sconto del 60% dal secondo fino al ventesimo anno sulla componente energia delle bollette (la componente energia rappresenta il 40% della bolletta nel suo complesso). In più, tutti i costi di istallazione e manutenzione dei pannelli saranno a carico della ditta, mentre l’ente comunale avrà soltanto l’onere di “custodire” gli impianti.

Ma questo è un giudizio perlomeno grossolano. Con le opportunità del fotovoltaico e delle energie alternative, facendo uno sforzo in più, un ente pubblico potrebbe abbattere in pochissimi anni tutti i costi in materia energetica, arrivando infine – con una gestione attenta ed efficiente – ad autosostenersi e vendere alla rete Enel l’energia in eccedenza.

Il caso di Casteldaccia è stato analizzato dall’ingegner Francesco Di Salvo, esperto di fotovoltaico, interpellato dal blog di Lorenzo Canale. Dice l’ingegnere: “Per ogni 10 kW di potenza installata, il Comune ha preferito risparmiare circa 2400,00 €/anno sulle bollette di Energia elettrica, ma avrebbe potuto guadagnare € 76000,00 in 20 anni ovvero 3800,00 €/anno. Per i complessivi 100 kW di potenza in contratto con ENER20, avrebbe potuto guadagnare €760000,00 in 20 anni. Inoltre con la f irma del contratto il comune si è vincolato per 20 anni alla “ENER20 S.p.A.” privandosi di ogni possibilità di contrattare la fornitura di Energia elettrica nel mercato libero”.

Ma c’è di più. Dall’Europa si moltiplicano le opportunità di sviluppo e i finanziamenti per investimenti pubblici in materia energetica. È il “Patto dei sindaci” sul fotovoltaico, per esempio, grande cavallo di battaglia del presidente della Regione Rosario Crocetta, ex parlamentare a Bruxelles.

Un accordo, sotto la tutela dell’Unione Europea, a cui aderiscono circa 1500 comuni in tutta Italia, di cui un centinaio solo in Sicilia, che darà la possibilità di recepire finanziamenti e agevolazioni per la politica energetica.

Intanto la Regione ormai da anni continua ad erogare finanziamenti per le energie alternative. L’assessorato dell’Energia, lo scorso 9 novembre, ha finanziato quasi 100 progetti sul fotovoltaico. La sola Altavilla Milicia, per esempio, ha ricevuto il co-finanziamento per tre progetti, dell’importo rispettivamente di 334mila, 216mila e 449mila euro.

Invece a Casteldaccia si decide di affidare tutto a una ditta privata, con un contratto che blinda per vent’anni l’innovazione tecnologica in materia energetica, piazzato lì in piena campagna elettorale per il sindaco Giovanni Di Giacinto che, è bene ricordarlo, è stato eletto all’Assemblea regionale proprio nella lista di Rosario Crocetta.

Come nel caso del Project Financing sull’illuminazione pubblica, viene naturale chiedersi il perché di tutta questa fretta.

Perché il Comune non si è affidato ai propri funzionari, o al limite a un progettista esterno, per studiare meglio la questione, prendendo in considerazione il panorama europeo, le sue opportunità e i finanziamenti disponibili? Perché questo contratto a questa ditta, così, in fretta e furia, e per un periodo così lungo? Perché non fare una gara pubblica, in cerca della soluzione più vantaggiosa?

Ricordiamo che già nel gennaio 2011 i funzionari comunali scrivevano a Sindaco e Giunta che “sono arrivate diverse offerte di adeguamento e/o riconversioni degli impianti di Pubblica Illuminazione (che comprendono anche progetti sul fotovoltaico nda) che lasciano intravedere vantaggi economici per il nostro Ente”.

Che fine hanno fatto queste proposte? Il sospetto, anch’esso naturale, è che non ci sia la volontà di scegliere la soluzione migliore per la collettività, che i membri dell’Amministrazione facciano di tutto per “organizzare il caos”, portando tutto in situazione d’emergenza per poi firmare atti che siano “di emergenza”, in violazione di norme, nella confusione più totale, favorendo così chi si vuole favorire, per interessi che non sono certo quelli di tutti i cittadini.

Per consultare tutti i documenti, visita www.lorenzocanale.it

 

Redazione

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