Si allarga l’inchiesta della procura militare di Roma sulla morte di Emanuele Scieri. Andrea Antico, 40enne militare e consigliere nel Riminese, ma all’epoca dei fatti commilitone del parà siracusano trovato morto il 16 agosto di vent’anni fa, ha ricevuto un avviso di garanzia. Il secondo, dopo quello notificato dalla procura di Pisa, la prima a indagare sui fatti accaduti nella caserma Gamerra. La notizia è stata data dal quotidiano Il Tirreno.
Oltre ad Antico, la procura militare, che ha iniziato a occuparsi della vicenda lo scorso autunno, sta indagando su Alessandro Panella, 40enne di Cerveteri, e Luigi Zabara, 41enne originario di Frosinone. L’ipotesi di reato per tutti è di violenze a inferiore mediante omicidio in concorso. Secondo il pm Isacco Giustiniani, Scieri sarebbe stato punito il giorno stesso dell’arrivo in caserma, perché trovato al telefono cellulare. Violenze fisiche e l’obbligo di salire, con l’aiuto delle sole mani, sulla torre di asciugatura dei paracaduti. Un’impresa che il parà siciliano non sarebbe riuscito a compiere precipitando dall’altezza di sei metri.
Nell’inchiesta della procura di Pisa, intanto, si resta in attesa della relazione della professoressa Cristina Cattaneo, chiamata in primavera a effettuare una nuova autopsia sui resti del giovane. Al centro dell’attenzione c’è la possibilità di stabilire se Scieri sia morto subito dopo la caduta o se invece il giovane non sia stato abbandonato senza chiamare i soccorsi. Ipotesi per cui l’accusa a Pisa è di omicidio volontario in concorso.
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