Al processo per illeciti nella gestione della sezione misure di prevenzione di Palermo, in corso a Caltanissetta, il gup ha ammesso la costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri dell’Interno e della Giustizia, del Comune di Palermo e di tutte le amministrazioni giudiziarie delle società destinatarie di provvedimenti della sezione all’epoca in cui era presieduta da Silvana Saguto, magistrato imputato di corruzione. Le amministrazioni giudiziarie ammesse sono quelle delle aziende Ingrassia, Rappa, Vetrano, Acanto, Buttitta, Leone e Di Bella.
All’udienza preliminare gli imputati per i quali si dovrà decidere il rinvio a giudizio sono 18 e sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso. Tra gli imputati Silvana Saguto, il marito, il padre e un figlio del magistrato, l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, amministratori giudiziari, un colonnello della Dia e i giudici Lorenzo Chiaramonte, Tommaso Virga e Fabio Licata. L’avvocato Lillo Fiorello, difensore di Luca Nivarra, ha chiesto che gli atti riguardanti la posizione di quest’ultimo tornino a Palermo, sostenendo che le accuse che gli vengono contestate non sarebbero collegate con quelle mosse nei confronti di Silvana Saguto nel suo ruolo di magistrato. La Procura si è opposta e il gup deciderà sull’eccezione nella prossima udienza, fissata per il 6 settembre. L’udienza preliminare proseguirà a settembre.
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