Una bravata di alcuni quattordicenni. Ecco cosa ci sarebbe dietro al lancio di alcuni sassi lo scorso sabato sera a Lipari contro un bar che si affaccia lungo Marina Corta. A riscostruire il tutto sono stati i carabinieri dell’isola eoliana, ai quali si sono rivolti allarmati i titolari del bar. E propri questi ultimi hanno raccontato cosa era successo. «Abbiamo scoperto che erano stati presentati alla stazione dei carabinieri di Lipari altri 20 esposti per casi simili». A parlare è il signor Daniele Orifici, titolare del bar preso di mira dai ragazzini.
Una bravata che avrebbe potuto causare seri danni. «Non pensavano di far male a nessuno – prosegue – è stata una bravata ma poteva avere conseguenze peggiori se i sassi che lanciavano dall’area archeologica avessero colpito qualcuno, non oso pensare cosa sarebbe accaduto». Gli altri episodi si sono verificati sempre a ridosso della zona archeologica, dove c’è il castello di Lipari. Da qui i ragazzini avrebbero gettato inizialmente delle pigne contro alcune case, forse per spaventare i residenti. Ma poi alle pigne hanno cominciato a sostituire delle pietre.
Sabato alle 22.30 un grosso sasso lanciato ha colpito e danneggiato alcuni pezzi di mobilio: una porta, un frigo e un ombrellone del bar. «Per fortuna – continua Orifici – il grosso masso non ha colpito nessuno dei nostri ospiti, ma c’è stata molta paura». Anche perché una pietra lanciata da un’altezza di venti, trenta metri diventa un proiettile e se avesse colpito una persona avrebbe potuto causare ferite serie.
Da qui la preoccupazione manifestata da turisti e isolani che hanno presentato denuncia ai carabinieri. Le indagini sono scattate immediatamente e subito hanno permesso di individuare i responsabili. Si tratta di un gruppo di ragazzini minorenni che non si sono resi conto dei danni che avrebbero potuto causare. Sono stati beccati con le mani nel sacco ieri sera. Erano di nuovo intenti a gettare sassi quando sono arrivati i carabinieri.
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