E sono quattro. Cambia ancora una volta il giudice nel processo a carico del presunto trafficante di esseri umani Medhanie Yehdego Mered, l’uomo detenuto al Pagliarelli già da più di un anno e che ha sempre dichiarato di essere in realtà Medhanie Tesfamariam Berhe. La Corte, presieduta dal giudice Bruno Fasciana, ha accolto l’istanza del pubblico ministero Geri Ferrara, e il procedimento passerà adesso al vaglio di un’altra corte, quella d’Assise.
L’accusa, tirando in ballo un caso analogo per imputazione, si è appellata alla giurisprudenza, e ha indicato la Corte d’Assise come giudice naturale per i reati connessi alla tratta di esseri umani e il favoreggiamento dell’immigrazione. Stesso destino che è toccato ad altri sei indagati per reati simili, arrestati nell’ambito dell’operazione Glauco III. Sarà giudicato dalla stessa corte anche Tareke Andebrahan, ventottenne eritreo sotto processo insieme al presunto trafficante Mered, finito in carcere nell’operazione Glauco II. Inutile l’opposizione dei legali della difesa.
Dopo essersi riunita per circa mezzora in camera di consiglio, la corte della quarta sezione penale ha accolto l’istanza, rinviando il processo a settembre e facendo saltare così il controesame dell’attuale capo della Mobile di Latina, Carmine Mosca, che ai tempi coordinò le operazioni di estradizione del ragazzo, e l’esame del perito tecnico dell’accusa, Marco Zonaro. Sempre su richiesta del pubblico ministero, tuttavia, tutti gli atti del processo saranno trasferiti in Assise, in modo che si potrà riprendere da dove interrotto oggi.
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